Sardegna

Turismo e ristorazione in Sardegna: segnali contrastanti. Verso il flop 2025?

Il settore della ristorazione e dell’accoglienza in Sardegna affronta l’inizio dell’estate con un mix di incertezze e speranze. I dati Istat relativi al mese di aprile 2025, analizzati dall’Ufficio Studi di Fipe-Confcommercio, mostrano a livello nazionale una leggera flessione del fatturato congiunturale (-0,1%), che diventa più marcata in termini reali (-0,2%) se si considera l’effetto dell’inflazione.

Su base annua, il quadro sembra meno negativo: il fatturato segna un incremento nominale del 2%, che però si traduce in un calo reale dell’1,5%, confermando che l’aumento dei prezzi continua a incidere sulla redditività delle imprese del comparto.

Una fotografia che riflette fedelmente anche la situazione sarda, come spiega Emanuele Frongia, presidente della Fipe Confcommercio Sud Sardegna: “Sono dati che riflettono una situazione che viviamo pienamente anche in Sardegna. Il rallentamento della componente turistica italiana, che nei primi quattro mesi dell’anno registra un calo del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2024, pesa in modo significativo sulla nostra economia, che resta fortemente stagionale e dipendente dai flussi turistici. L’incremento degli arrivi stranieri, fermo al +1,5%, non basta al momento a compensare il calo della domanda interna”.

Ma a preoccupare non è solo il turismo. Frongia segnala anche una contrazione dei consumi da parte della popolazione residente: “Stiamo riscontrando una certa prudenza nei consumi anche da parte dei residenti. Il clima generale di incertezza e la pressione dei costi continuano a frenare la domanda. È un momento delicato, ma non vogliamo perdere la fiducia: l’estate, con i grandi eventi, le festività e l’atteso arrivo di un maggior numero di turisti, soprattutto stranieri, può e deve rappresentare una svolta per le imprese del settore”.

Il presidente della Fipe sarda ha lanciato, infine, un appello alla collaborazione tra attori locali e istituzioni: “È essenziale lavorare tutti insieme, imprese, istituzioni e comunità locali, per creare le condizioni migliori per attrarre visitatori, valorizzare il nostro patrimonio enogastronomico e sostenere concretamente le attività che contribuiscono alla crescita e all’occupazione della Sardegna”.

Foto di Nenad Maric da Pixabay.com