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Trump rilancia il nucleare americano: “Inizia l’era dei reattori di nuova generazione”.

Il presidente Donald J. Trump ha firmato una nuova serie di ordini esecutivi per rilanciare con decisione il settore dell’energia nucleare negli Stati Uniti, ritenuto essenziale per la sicurezza energetica nazionale, lo sviluppo industriale e la supremazia tecnologica. Tra le misure principali, l’accelerazione dei test sui reattori avanzati presso il Dipartimento dell’Energia e l’avvio di un programma pilota per la costruzione di impianti fuori dai laboratori federali.

Il provvedimento si inserisce nell’ambito della dichiarazione di “Emergenza Energetica Nazionale” proclamata da Trump il 20 gennaio, e mira a superare decenni di stallo nella costruzione di nuovi impianti, attribuiti a eccessi burocratici e normativi.

Secondo quanto disposto dall’ordine esecutivo, il Dipartimento dell’Energia (DOE) avrà 60 giorni per definire cosa si intenda per “reattore di prova qualificato” e 90 giorni per riformare le procedure interne, con l’obiettivo di rendere operativi i reattori avanzati entro due anni dalla presentazione di un’applicazione completa.

Il DOE sarà inoltre chiamato a istituire un team dedicato per ogni progetto qualificato, incaricato di assistere le aziende e velocizzare l’iter autorizzativo. Sarà anche avviato un programma pilota per costruire almeno tre reattori fuori dai laboratori nazionali, con l’obiettivo di raggiungere la criticità entro il 4 luglio 2026.

Altro punto chiave dell’ordine riguarda la semplificazione delle revisioni ambientali previste dalla legge NEPA. Il Dipartimento dovrà individuare le attività che non richiedono valutazioni approfondite, introdurre esclusioni categoriali per impianti standardizzati e sfruttare analisi supplementari in siti già esistenti. L’obiettivo è chiaro: tagliare i tempi burocratici e rimuovere ostacoli per favorire l’innovazione.

Trump ha ricordato come gli Stati Uniti abbiano guidato storicamente lo sviluppo del nucleare civile con istituzioni come l’Atomic Energy Commission e il National Reactor Testing Station (oggi Idaho National Laboratory), ma che negli ultimi decenni questa leadership è stata “soffocata da una regolamentazione eccessiva”. Ora, ha dichiarato, “l’America non può più permettersi di cedere il passo ad altri Paesi nello sviluppo di tecnologie vitali”.

Al fianco del presidente, i vertici dell’industria energetica hanno accolto con favore l’iniziativa. Joseph Dominguez, CEO di Constellation Energy, ha sottolineato il ruolo strategico del nucleare per alimentare data center e infrastrutture AI operative 24 ore su 24. Jacob DeWitte, CEO della startup Oklo, ha parlato di “rinascita di tecnologie americane rimaste inutilizzate per quarant’anni”, mentre Scott Nolan, CEO di General Matter, ha evidenziato la necessità di recuperare sovranità nella produzione del combustibile nucleare.

Con questi provvedimenti, Trump punta a far tornare il nucleare al centro del panorama energetico americano, promuovendo reattori di nuova generazione – dai microreattori ai moduli di piccola taglia, fino ai Generation IV – per applicazioni che vanno ben oltre la produzione elettrica, includendo manifattura, sanità, desalinizzazione, idrogeno e semiconduttori.

Una svolta che, secondo l’amministrazione, segna l’inizio di una nuova era per l’energia americana.

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