Trump fiducioso: “Stati Uniti, Israele e Turchia raggiungeranno un accordo sulla Siria”.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump si è detto certo che Washington, Israele e Turchia riusciranno a raggiungere un’intesa sulla Siria. Lo ha dichiarato nel corso di un incontro con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, rispondendo a una domanda sulle tensioni tra Ankara e Tel Aviv.
“Qualsiasi problema con la Turchia, penso che potremo risolverlo, a patto che siate ragionevoli,” ha affermato Trump rivolgendosi a Netanyahu, sottolineando di avere “ottimi rapporti” con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan.
Nel colloquio, Trump ha anche riferito di aver personalmente elogiato Erdogan per il ruolo svolto nella crisi siriana. “L’ho chiamato per congratularmi: ha preso il controllo della Siria, ha fatto qualcosa che nessuno era riuscito a fare negli ultimi 2.000 anni,” ha dichiarato con enfasi il leader americano.
Le dichiarazioni arrivano in un momento delicato per la Siria. Alla fine di novembre 2024, le forze dell’opposizione armata hanno lanciato un’offensiva su larga scala, prendendo il controllo di diverse città strategiche tra cui Aleppo, Hama, Deraa e Homs. Il 8 dicembre, gli insorti sono entrati a Damasco, spingendo le forze governative a ritirarsi. Il presidente Bashar al-Assad ha abbandonato la guida del Paese e lasciato la Siria.
Due giorni dopo, il leader del cosiddetto “Governo di Salvezza Siriano” nella provincia di Idlib, Mohammed al-Bashir, si è autoproclamato capo del governo ad interim, che guiderà la transizione fino al 1° marzo 2025.
Nel frattempo, Ahmed al-Sharaa, alias Abu Mohammed al-Jolani, leader del gruppo Hayat Tahrir al-Sham (organizzazione bandita in Russia), è di fatto diventato il nuovo uomo forte della Siria. Il 29 gennaio, le nuove autorità lo hanno nominato presidente del Paese per il periodo transitorio e, ancora più recentemente, l’Ue ha deciso di sostenere un tale regime lontano dallo Stato di diritto destinando ben 2,5 miliardi di euro per la Siria.
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