Tratta di minori: in aumento il numero delle vittime in Europa.
La tratta di esseri umani, e in particolare quella dei minori, rappresenta una delle forme più gravi di violazione dei diritti umani. Un fenomeno in crescita, sommerso e che espone bambini e adolescenti a sfruttamento sessuale, matrimoni forzati, adozioni illegali e, più recentemente, alla surrogazione di maternità a fini di lucro.
Secondo gli ultimi dati dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) e del Rapporto Globale 2024 dell’UNODC (Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine), la percentuale di vittime minorenni è in aumento a livello globale. Nel 2022, infatti, i minori hanno rappresentato il 38% delle vittime identificate nel mondo, con un incremento del 31% rispetto ai livelli pre-pandemici. Le bambine, più frequentemente vittime di sfruttamento sessuale (60%), sono in costante aumento in Europa, nelle Americhe e in Asia orientale, mentre i bambini maschi risultano maggiormente impiegati in lavori forzati o in attività criminali.
In Europa, il quinto rapporto di monitoraggio della Commissione UE pubblicato nel 2025 ha rivelato che l’81% dei minori vittime di tratta tra il 2021 e il 2022 erano cittadini europei, e l’88% di questi è stato sfruttato nel proprio Stato membro. Tuttavia, la cifra reale potrebbe essere sottostimata, poiché alcuni Stati membri classificano i minori sotto categorie diverse, per garantire loro una protezione più ampia.
Un fenomeno preoccupante, emerso durante la pandemia, è lo sfruttamento sessuale minorile online, facilitato dalla diffusione di social media, chat criptate e piattaforme digitali. Il metodo del “lover boy” con cui gli sfruttatori instaurano una falsa relazione sentimentale con la vittima, è tra le tecniche più utilizzate per attrarre adolescenti nella rete dello sfruttamento, rimarca l’indagine di Martina Prpic.
C’è poi la surrogazione a fini di sfruttamento, inserita nella nuova Direttiva UE 2024/1712, che amplia la lista delle forme di tratta. La Direttiva riveduta del 2024, che modifica la precedente del 2011, sottolinea la vulnerabilità specifica dei bambini e introduce misure rafforzate per la prevenzione, la protezione e l’assistenza alle vittime. La nuova normativa riconosce esplicitamente forme di tratta come la surrogazione commerciale, il matrimonio forzato e l’adozione illegale, chiedendo agli Stati membri di adottare un approccio centrato sulla vittima e sensibile all’età e al genere.
A ciò si aggiungono le misure previste dalla Direttiva sui diritti delle vittime (2012/29/UE), attualmente in fase di revisione, che prevede diritti e tutele rafforzate per le vittime minorenni, comprese quelle non accompagnate.
Secondo i rapporti SOCTA ed Europol, la tratta di minori è spesso gestita da reti criminali strutturate, composte sia da cittadini UE che extra-UE. Queste organizzazioni agiscono in modo trasversale, coinvolgendo i minori in attività illecite come borseggi, rapine, sfruttamento sessuale e mendicità. Allarmanti anche i dati relativi alla tratta interna, con oltre la metà delle vittime minorenni trafficate nel proprio Paese d’origine. Bambini provenienti da contesti familiari fragili, da minoranze etniche (come la comunità Rom), oppure in istituti residenziali, risultano tra i più esposti al rischio di sfruttamento.
L’attuale Strategia dell’UE contro la tratta di esseri umani (2021-2025) pone particolare attenzione ai minori e alla dimensione digitale del fenomeno. Oltre alla prevenzione e alla sensibilizzazione, la Commissione ha investito circa 3,8 milioni di euro in cinque campagne transnazionali volte a smantellare le reti di trafficanti, e ha promosso 70 operazioni congiunte nell’ambito di EMPACT per contrastare lo sfruttamento lavorativo, sessuale e criminale dei minori.
Importanti anche le innovazioni introdotte dal Sistema d’informazione Schengen (SIS), che dal marzo 2023 consente di inserire allerta preventive per bambini a rischio di tratta, bloccandone l’espatrio e garantendone la protezione.
La Commissione ha inoltre adottato una Raccomandazione sulla protezione integrata dell’infanzia (aprile 2024), che invita gli Stati membri a migliorare la cooperazione tra servizi sociali, educativi, sanitari e giudiziari, al fine di proteggere efficacemente i minori da qualsiasi forma di violenza, compresa la tratta.
foto © UNICEF/UN0648262/Bidel