Trasporti, cambia la giunta ma non la musica: il “Governo dei migliori” è la brutta copia dell’era Solinas.
Pasqua, ponti di Primavera e – puntuali come un volo in ritardo – tornano le richieste dell’Assessorato regionale ai Trasporti per “rafforzare l’offerta” delle rotte in continuità territoriale. Il copione è sempre lo stesso: voli già saturi, sardi costretti a fare salti mortali per tornare a casa, e una Giunta regionale che interviene solo quando l’acqua arriva alla gola (era forse questa la programmazione della quale parlavano “Ale e soci” in campagna elettorale nel 2024?).
Cambiano i nomi, quindi, ma non cambiano le dinamiche: dalla Giunta Solinas a quella attuale, la gestione dei trasporti resta una fotocopia sbiadita. Nulla di più.
Secondo quanto comunicato ufficialmente, il 3 aprile l’Assessorato guidato da Barbara Manca avrebbe avviato un monitoraggio quotidiano sull’andamento delle prenotazioni. Una “tempestività” discutibile, considerando che le festività pasquali sono note da mesi – forse non in viale Trento – e che i voli hanno iniziato a riempirsi ben prima di aprile. Solo ora, con i biglietti introvabili o venduti a cifre fuori mercato, la Regione invia le prime richieste di voli aggiuntivi. E lo fa appellandosi, come sempre, al Decreto ministeriale, che impone l’inserimento di tratte supplementari una volta superata la soglia del 91% di riempimento.
“La mobilità dei sardi è una priorità”, afferma l’assessora Manca, che sottolinea come “l’Assessorato si sia mosso per tempo”. Ma a giudicare dai fatti – e soprattutto dai disagi già denunciati dai viaggiatori – il concetto di “per tempo” continua a suonare come una beffa. Un deja-vu che riporta alla mente l’inerzia e le soluzioni tampone viste durante la passata legislatura.
Dal canto suo, la Regione rivendica l’uso dei dati di prenotazione forniti dalle compagnie aeree come una svolta nella gestione del problema. Uno strumento utile, certo, ma che pare ancora usato in modo reattivo, non preventivo. È la logica dell’inseguimento, non della programmazione.
E mentre si promettono miglioramenti futuri – soglia di riempimento abbassata all’80%, analisi per fasce orarie, maggiore anticipo – il presente resta immutato: voli pieni, continuità territoriale zoppa e cittadini ostaggi di un sistema che da anni non riesce (o non vuole) evolvere.
Insomma, con la primavera arriva anche il solito teatrino della mobilità: cambia la Giunta, ma la sceneggiatura resta tragicamente identica.