Sardegna

Tragedia in mare nel Sud Sardegna: muore un giovane algerino, fermati due scafisti.

Dramma nel mare del Sulcis. Nei giorni scorsi un piccolo barchino con a bordo dieci migranti di nazionalità algerina è approdato sulla spiaggia di Porto Pino, nel comune di Sant’Anna Arresi. All’interno dell’imbarcazione è stato rinvenuto il corpo senza vita di un giovane, privo di documenti.

Sul posto sono intervenuti gli agenti del Commissariato di Polizia di Carbonia per i primi accertamenti e i soccorsi. L’Autorità giudiziaria ha disposto l’invio del medico legale, che, da un primo esame esterno, ha riscontrato un trauma cranico compatibile con un colpo violento subito durante la traversata.

Le indagini e la fuga dei sospettati.

I migranti sono stati condotti al centro di accoglienza di Monastir per le procedure di identificazione, ma due di loro si sono allontanati arbitrariamente dalla struttura, facendo perdere temporaneamente le proprie tracce prima dell’avvio delle operazioni di fotosegnalamento.

Sospettando un possibile coinvolgimento nella morte del giovane, la Squadra Mobile di Cagliari ha avviato una capillare attività di ricerca. In serata, i due uomini sono stati rintracciati in via Roma, nel capoluogo sardo, e trovati in possesso di tre telefoni cellulari e 3.500 euro in contanti.

Le testimonianze dei compagni di viaggio.

Sette dei migranti ascoltati dagli investigatori hanno fornito testimonianze decisive.
Secondo i loro racconti, l’imbarcazione – un barchino in vetroresina di circa sei metri – era partita alla mezzanotte dell’8 ottobre da Annaba, in Algeria, dopo il pagamento complessivo di circa 25.000 euro ai trafficanti di uomini.

La traversata sarebbe stata condotta dai due presunti scafisti, che avrebbero guidato il natante a velocità sostenuta. Intorno alle 2 di notte, un’onda avrebbe causato un impatto violento, provocando la caduta e il trauma cranico di uno dei migranti, poi deceduto durante il viaggio.

Secondo le testimonianze, nonostante la gravità della ferita e la vicinanza alle coste algerine, gli scafisti non avrebbero richiesto soccorsi, proseguendo la rotta verso la Sardegna.

Le prove raccolte e l’identificazione della vittima.

Durante la perquisizione dei telefoni sequestrati ai due sospettati, gli investigatori hanno rinvenuto un video che li ritrae alla guida dell’imbarcazione e altre riprese che documentano gli ultimi istanti di vita della vittima.

Grazie alla collaborazione del Consolato algerino, il giovane è stato identificato come un 27enne originario di Annaba, riconosciuto dalla sorella giunta in Sardegna per il riconoscimento ufficiale.

I due fermati in carcere a Uta.

Alla luce dei gravi indizi di colpevolezza e del pericolo di fuga, i due uomini sono stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto e trasferiti presso la casa circondariale di Uta.

Dopo la convalida del provvedimento, sono stati trattenuti in custodia cautelare.
Nei loro confronti è stata formulata l’ipotesi di reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e omicidio nautico, per aver condotto la traversata senza le adeguate misure di sicurezza che avrebbero potuto evitare la tragedia.