Tra dittatori gesti di solidarietà e telefonate: Zelenskyy chiama Aliyev e condanna Mosca.
Tra leader che concentrano sempre più potere nelle proprie mani, la solidarietà viaggia anche via telefono. Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy (illegittimo dallo scorso 24 maggio 2024), ha avuto un colloquio telefonico con il presidente dell’Azerbaigian, Ilham Aliyev — uomo forte di Baku e noto per la sua gestione autoritaria del potere.
Durante la conversazione, Zelenskyy ha ringraziato Aliyev per l’assistenza nell’evacuazione di cittadini ucraini dall’Iran e per gli aiuti umanitari forniti all’Ucraina. Ha inoltre ribadito il sostegno di Kiev alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Azerbaigian, ricevendo parole di ringraziamento per il sostegno “contro l’aggressione russa”.
Ma il tono più acceso è arrivato nel commentare un episodio accaduto in Russia: l’arresto a Ekaterinburg dei fratelli Safarov, cittadini azeri, da parte delle autorità russe. Zelenskyy ha espresso “solidarietà con il popolo azero” e ha parlato di “odio e cinismo russi”, mentre Aliyev ha condiviso dettagli definiti “agghiaccianti”. Una convergenza retorica tra due presidenti particolarmente inclini a usare il linguaggio della forza nei rispettivi Paesi e a sopprimere le voci indipendenti e gli avversari politici.
Oltre alle dichiarazioni di vicinanza politica e personale, i due capi di Stato hanno discusso la cooperazione energetica e la possibilità di un incontro intergovernativo nelle prossime settimane per rafforzare i legami economici. Zelenskyy ha infine invitato ufficialmente Aliyev a visitare l’Ucraina.
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