Terrorismo, Garraud: “E’ adeguato lo scambio di informazioni nell’UE?”.

Esiste un adeguato scambio di informazioni sul terrorismo nell’Unione europea? A chiederselo è l’eurodeputato Jean-Paul Garraud del gruppo Identità e Democrazia, alla luce della comunicazione della Commissione europea del 28 aprile 2015 che ha evidenziato la necessità di individuare i punti critici nel processo di scambio delle informazioni tra i servizi dei Paesi UE per la prevenzione delle minacce terroristiche.

“E’ necessario individuare le debolezze del sistema e utilizzare appieno gli strumenti esistenti – scrive l’esponente di ID -. Questi includono il sistema d’informazione Schengen, la banca dati dell’Interpol sui documenti di viaggio rubati e smarriti e il quadro di Prüm che include impronte digitali, profili DNA e informazioni sui veicoli immatricolati. Il 14 aprile 2021 la Commissione ha pubblicato una raccomandazione che autorizza l’avvio di negoziati per un accordo di cooperazione tra l’Unione europea e l’Interpol. La raccomandazione – prosegue – ribadisce la necessità di migliorare lo scambio di informazioni. Fa anche riferimento al quadro di Prüm, sottolineando che il suo potenziale non è ancora stato sfruttato appieno”.

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Dato che entrambi i provvedimenti della Commissione evidenziano le stesse debolezze, l’eurodeputato ha chiesto quindi all’Esecutivo von der Leyen di riferire sull’attività svolta tra il 2015 e il 2021 finalizzata a migliorare lo scambio di informazioni sul terrorismo.

Sulla materia è intervenuta ieri la commissaria Ylva Johansson, secondo la quale l’UE avrebbe migliorato lo scambio di informazioni sul terrorismo attraverso la creazione dell’European Counter Terrorism Centre, istituito presso l’Europol: “Nel 2015 – spiega la rappresentante della Commissione -, 24 Stati membri dell’UE e
le organizzazioni internazionali hanno anche iniziato a condividere con Europol elenchi di combattenti terroristi stranieri. Inoltre, i tre nuovi Regolamenti del Sistema d’Informazione Schengen (SIS) entrati in vigore nel mese di dicembre 2018 hanno introdotto misure per migliorare lo scambio di informazioni anche su
sospetti terroristi”.

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“L’accesso di Europol – prosegue la Johansson – è stato esteso a tutti i tipi di allerta e dall’8 marzo 2021 i Paesi membri devono informare Europol di tutti i riscontri sugli allarmi relativi al terrorismo. Oltre a quelli conclusi prima del 2015, Europol ha firmato nuovi accordi operativi con partner di Paesi terzi, consentendo all’Europol di scambiare dati personali, migliorare il sostegno degli Stati membri alla lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata transnazionale. Sulla base dei progressi compiuti nella cooperazione europea in materia di antiterrorismo, l’Agenda dell’UE contro il terrorismo, adottata il 9 dicembre 2020, ha definito una chiara road map per continuare a sviluppare e migliorare lo scambio di informazioni sul terrorismo tra Stati dell’UE”

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“Sulla base del mandato del Consiglio del 19 giugno 2021 – conclude -, la Commissione ha iniziato le trattative per un accordo di cooperazione con l’INTERPOL incentrata sulla lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata rafforzando la cooperazione e lo scambio di informazioni”.

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