Teheran accusa USA e Israele di “atto di aggressione”: “L’ONU deve agire”.
L’Iran ha condannato duramente i recenti attacchi militari condotti da Stati Uniti e Israele, definendoli un “atto di aggressione” e chiedendo alle Nazioni Unite di identificare formalmente i responsabili e adottare misure concrete. Lo ha dichiarato il portavoce del Ministero degli Esteri, Esmaeil Baqaei, durante la consueta conferenza stampa settimanale a Teheran.
Paese, l’Iran, che seppur dipinto come l’ennesimo impero del male dalla narrazione mediatica europea, israeliana e statunitense, continua – piuttosto che bombardare unilateralmente e in sprezzo delle minime norme di diritto internazionale – a chiedere l’intervento delle Nazioni Unite. Sarà questo l’atteggiamento guerrafondaio da stigmatizzare e dal quale prendere le distanze?
“Quello che è accaduto rappresenta un’aggressione in piena regola, secondo il diritto internazionale e la Carta delle Nazioni Unite”, ha affermato Baqaei. “La nostra richiesta alle istituzioni internazionali, in particolare al Consiglio di Sicurezza dell’ONU, è che venga riconosciuto l’aggressore e che si agisca di conseguenza nei confronti del regime sionista e degli Stati Uniti”.
Il portavoce ha poi criticato duramente le reazioni europee agli attacchi, definendo “inaccettabili” le posizioni assunte da Germania e Francia. In particolare, ha condannato le dichiarazioni di funzionari tedeschi che hanno definito l’aggressione israeliana “un lavoro sporco”, qualificando la posizione come “una vergogna storica” per Berlino.
Baqaei ha poi ribadito che l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) deve operare con neutralità tecnica e non farsi influenzare da pressioni politiche. Ha inoltre sottolineato che l’attacco ai siti nucleari pacifici iraniani non deve passare in secondo piano rispetto alle controversie tecniche.
Il portavoce ha duramente condannato anche le recenti dichiarazioni del presidente americano Donald Trump contro la Guida Suprema iraniana, l’Ayatollah Seyyed Ali Khamenei. Tali affermazioni, ha detto, “feriscono milioni di iraniani e musulmani nella regione” e aumentano il sentimento antiamericano.
Parlando dei rapporti con i tre Paesi europei firmatari dell’accordo sul nucleare del 2015 (Regno Unito, Francia e Germania), Baqaei ha confermato che i contatti diplomatici proseguono, ma ha precisato che non è ancora stata fissata una nuova data per i colloqui. L’ultimo round si è svolto il 20 giugno.
Baqaei ha dichiarato che l’Iran ha condiviso informazioni con i Paesi vicini su un presunto utilizzo del loro spazio aereo da parte di Israele per attaccare l’Iran. Tutti i Paesi confinanti, ha detto, hanno assicurato di non aver concesso – né concederanno – l’uso del proprio spazio aereo per operazioni contro l’Iran.
Teheran ha già inviato almeno dieci lettere al Segretario Generale dell’ONU, António Guterres, per documentare quelli che definisce “crimini del regime israeliano”. Il Ministero della Scienza ha anche inoltrato denunce all’UNESCO per gli attacchi subiti da università e ricercatori iraniani. Baqaei ha accusato la Francia di complicità nei recenti attacchi, facendo riferimento all’intercettazione di droni iraniani diretti verso Israele. Questo, ha detto, dimostra la responsabilità diretta della Francia nella “guerra imposta” contro l’Iran.
Commentando un rapporto di Fox News secondo cui 670 cittadini iraniani sono attualmente detenuti negli Stati Uniti, Baqaei ha definito la situazione “in contrasto con ogni standard di diritti umani” e ha assicurato che il Ministero sta seguendo la vicenda tramite la Sezione d’interessi iraniana a Washington.
Il portavoce ha dichiarato che la nuova legge approvata dal Parlamento iraniano, che prevede la sospensione della cooperazione con l’AIEA in risposta agli attacchi ai siti nucleari, è vincolante per il governo. “Non si può pretendere che l’Iran offra accesso e garanzie mentre le sue installazioni pacifiche vengono colpite”, ha affermato.
L’Iran ha respinto fermamente ogni minaccia di riattivazione del meccanismo di snapback, che ripristinerebbe automaticamente le sanzioni ONU. “Non ci piegheremo a richieste irrazionali,” ha affermato Baqaei, definendo insostenibile qualsiasi trattativa basata su minacce.
Ha inoltre assicurato che l’Iran garantirà la sicurezza delle sedi diplomatiche straniere, aggiungendo che alcuni diplomatici stanno pianificando il ritorno nel Paese.
Baqaei ha ribadito che l’Iran non rinuncerà ai suoi diritti garantiti dal Trattato di Non Proliferazione (TNP), inclusa la possibilità di sviluppare energia nucleare a fini pacifici.
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