Tajani alla Camera: “Italia in prima linea con aiuti umanitari a Gaza. Pronti a sanzioni se non si avanza verso la pace”.
In occasione della seduta alla Camera dei deputati sulla crisi di Gaza, il ministro degli Esteri Antonio Tajani si è detto “orgoglioso di rappresentare l’Italia” e ha rivendicato con forza il supporto italiano nella gestione dell’emergenza umanitaria.
La risposta italiana alla crisi, ha spiegato, si è tradotta in iniziative concrete: quasi 200 bambini palestinesi accolti per ricevere cure negli ospedali italiani, 15 operazioni umanitarie già effettuate, l’arrivo del primo gruppo di studenti e ricercatori palestinesi nelle università italiane e il programma Food for Gaza, che ha portato tonnellate di aiuti alimentari alla popolazione civile grazie al supporto di realtà italiane come la Coldiretti. “La nostra azione concreta e operativa”, ha ribadito Tajani, “non sarebbe immaginabile se l’Italia non fosse una realtà rispettata in tutto il mondo”.
Sul fronte politico, Tajani ha riaffermato la posizione italiana a favore della soluzione di “due Stati per due popoli”, ribadendo la contrarietà alla creazione di nuovi insediamenti in Cisgiordania. Ha inoltre aperto alla possibilità di valutare, insieme ad altri Paesi dell’Unione a cominciare dalla Germania, nuove proposte di sanzioni commerciali, con la consapevolezza che esse non debbano avere ricadute negative sulla popolazione civile israeliana.
Tajani ha richiamato l’impegno, già sostenuto dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, di “scommettere su una pace costruita con un dialogo paziente, che non fa notizia, non emoziona i social e le piazze, e non cerca il consenso elettorale”. In questo senso, il ministro ha annunciato che il prossimo 7 novembre Roma accoglierà in visita il ministro Abbas, con l’obiettivo di rafforzare l’Autorità nazionale palestinese.
L’Italia, ha dichiarato, sostiene fermamente il sogno del popolo palestinese di avere il proprio Stato e il governo è pronto al riconoscimento della Palestina, ma a condizioni precise e irrinunciabili: il rilascio immediato degli ostaggi, il completo disarmo di Hamas e la sua esclusione da qualsiasi ruolo politico e di governo.
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