Sviatlana Tsikhanouskaya, leader in esilio dell’opposizione bielorussa in audizione in Commissione Affari esteri. Fassino: “L’Italia sostiene il popolo bielorusso”.

“Ovunque si soffoca la democrazia e si violano i diritti civili e umani la Comunità internazionale ha il dovere di agire e lo deve fare con determinazione. Tanto più è un dovere dell’Unione europea che ha nella democrazia e nei diritti umani i suoi valori fondativi”. Lo ha dichiarato il Presidente della Commissione Affari Esteri della Camera dei Deputati, Piero Fassino, nel corso dell’audizione di Sviatlana Tsikhanouskaya, leader in esilio dell’opposizione bielorussa.

“Grazie della solidarietà – dice in collegamento dalla Lituania la leader bielorussa –  sentiamo e ci conforta la vicinanza italiana al popolo bielorusso, vi chiediamo di utilizzare tutta l’influenza del vostro Paese in ambito UE, all’ONU e all’OSCE a sostegno della nostra causa. I dittatori – rimarca – vogliono una popolazione debole e chiusa in sé stessa, ma i bielorussi non ci stanno e chiedono che il voto espresso in agosto venga rispettato, ci battiamo per un voto libero attraverso una pacifica protesta che non si fermerà. Oggi – ricorda – sono esattamente sei mesi dal voto ignorato da Lukashenko. A noi bielorussi viene chiesto di dimenticare le violenze, gli arresti, gli abusi ma non lo faremo e continueremo a lottare. Il regime si deve rendere conto che il mondo ci guarda, chiediamo il diritto di vivere in pace”.

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“L’Italia – afferma Fassino – è determinata a sostenere la popolazione Bielorussia contro la repressione e il regime autoritario di Aleksandr Lukashenko. Sosteniamo le sanzioni imposte dall’UE che puntano a riconsegnare a quel Paese un regime democratico sostenuto dal popolo bielorusso.  La Commissione Esteri – conclude – unanimemente unisce la sua voce alla richiesta di liberazione immediata di tutte le persone arbitrariamente detenute, la cessazione di ogni azione repressiva e l’avvio di un dialogo inclusivo per giungere rapidamente a elezioni libere con cui i bielorussi possano scegliere di essere governati”.

foto Okras