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“Start: Giovani & Impresa”, l’ennesima vetrina autoreferenziale. La Regione Sardegna rilancia, ma i giovani restano senza strumenti reali per partire.

Torna la retorica dell’impresa giovanile, in un nuovo progetto regionale che promette di trasformare i giovani sardi in imprenditori, ma che andrà, con molta probabilità, a ricalcare lo stesso copione già visto: tanta formazione e poca concretezza e follow-up.

Venerdì 9 maggio, presso la Biblioteca Regionale di viale Trieste, l’assessora regionale Ilaria Portas, infatti, presenterà nella sala conferenze della Biblioteca Regionale, sita in viale Trieste n. 137, il progetto “Start: Giovani & Impresa”: l’ennesima iniziativa calata dall’alto (senza il minimo confronto con i giovani e le organizzazioni giovanili qualificate) e finanziato con il Fondo nazionale per le Politiche giovanili, in collaborazione con Invitalia.

Il programma, rivolto ai giovani tra i 18 e i 35 anni, si propone come un “percorso strutturato” di formazione, orientamento e mentorship, con l’obiettivo dichiarato di “trasformare le idee in imprese”. Nulla di nuovo sotto il sole. Ancora una volta si punta su corsi, workshop e storytelling imprenditoriale, in una narrazione poco sostanziale e prettamente teorica. Emblematici, in tal senso, i precedenti progetti regionali RuralTrainer (per creare una nuova generazione di imprenditori agricoli) e Talent Up, costati milioni di euro ma incapaci di generare un tessuto imprenditoriale nell’isola. Le imprese promesse nei business plan si sono, infatti, dissolte spesso ancor prima di nascere.

Il vero nodo, di fatto, resta irrisolto: dopo la formazione, i giovani sardi che non hanno risorse proprie per avviare l’impresa, possono tranquillamente “pensare ad altro”. E anche quando esistono fondi pubblici a fondo perduto, l’accesso è spesso precluso a chi non dispone di un garante o di capitali iniziali. La selezione naturale diventa così sociale ed economica: chi è già “avvantaggiato” parte, gli altri restano esclusi, con un attestato di partecipazione in mano e poco altro.

Si conferma, quindi, la linea di autoreferenzialità e bassa politica portata avanti, in perfetta linea di continuità con il passato, dall’attuale giunta regionale, guidata da Alessandra Todde, persa, ormai, tra eventi promozionali e retorica dell’opportunità, senza affrontare davvero il nodo strutturale: l’impossibilità, per la maggioranza dei giovani, di accedere al credito e alla rete di sostegno necessaria per avviare e mantenere un’attività d’impresa.

L’ennesimo contenitore vuoto, utile più all’autopromozione politica che allo sviluppo reale del lavoro e dell’imprenditorialità nell’isola, è servito.