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Siccità nella Nurra, scatta il razionamento: acqua vietata per le colture. Agricoltori lasciati nell’incertezza sugli indennizzi.

Mentre la “decaduta” – e la sua corte – celebra l’approvazione della prima (e pessima) manovra finanziaria, rimarcando il punto sulla bontà degli interventi, nell’Isola si continuano a evidenziare le solite criticità. A partire dall’emergenza siccità che sta colpendo la Nurra, dove il Consorzio di Bonifica ha deciso di razionare l’utilizzo dell’acqua. Roba da Terzo mondo o da narrazione biblica…

Una misura obbligata (mentre qualcuno/a celebra una schifosa legge finanziaria) che lascia sul campo profonda amarezza e un clima di incertezza tra gli agricoltori della zona.

“Gli agricoltori sono stati lasciati soli, senza alcuna garanzia su futuri indennizzi – ha dichiarato il presidente del Centro Studi Agricoli, Tore Piana – e ora sono costretti a decidere chi può coltivare e chi no, senza il supporto delle istituzioni”.

La delusione nei confronti della politica regionale è (mentre qualcuno/a continua a festeggiare) palpabile. In molti si aspettavano un primo segnale già nella Finanziaria 2025, magari sotto forma di stanziamento per compensare il mancato reddito delle imprese agricole più colpite. Ma quella voce, semplicemente, non c’è. Ma non è l’unica, confermando l’inconsistenza e lo scarso tenore di servizio pubblico del centrosinistra oggi al potere e dell’opposizione, come sempre pronta ad agitare il falso conflitto politico per aumentare la propria posta magari in assestamento di bilancio.

“Ci sono aziende che vivono di orticole estive, come angurie e meloni – ha sottolineato Piana – e che ora non potranno coltivare. Come faranno a garantire gli stipendi dei dipendenti? Chi coprirà le perdite? È inevitabile che ci saranno licenziamenti e danni economici, anche per realtà produttive di alta qualità”. Questioni di scarso appeal dalle parti di via Roma, viale Trento e via Oslavia, dove si festeggia per l’approvazione della prima “schifosa” manovra finanziaria del mandato della “decaduta”.

Il Centro Studi Agricoli da mesi chiede alla Regione l’istituzione di un sostegno straordinario per chi, per decisione del Consorzio, non potrà irrigare nell’estate 2025. Una misura – si insiste – che dovrebbe essere classificata come mancato reddito e non come un semplice indennizzo “de minimis”. Il meccanismo proposto prevede un contributo forfettario per ettaro, con domande da presentare entro giugno 2025 e pagamenti entro la fine dell’anno.

Ma al momento, tutto tace. E nel frattempo, alcuni agricoltori sono già stati chiamati a fermare le coltivazioni, accettando un sacrificio senza sapere se e quando sarà compensato.

“La sensazione – conclude Piana – è che si stia creando una frattura tra agricoltori di serie A e di serie B. Non possiamo permetterlo. Continueremo a vigilare, a informare le aziende e a sollecitare interventi. Siamo pronti a organizzare nuove riunioni territoriali per tenere alta l’attenzione su una crisi che rischia di lasciare segni profondi nel tessuto produttivo della Nurra”.