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Schillaci: “Gli hikikomori sono la punta dell’iceberg”. In arrivo il nuovo Piano nazionale per la salute mentale.

Il fenomeno degli hikikomori, il ritiro sociale estremo che colpisce un numero crescente di adolescenti e giovani adulti, non è più un’anomalia da sottovalutare. “È la punta dell’iceberg di un disagio giovanile molto più ampio e radicato. Ogni ragazzo che si chiude in casa rappresenta una sconfitta per tutti noi”, ha affermato il ministro della Salute Orazio Schillaci, intervenendo alla Camera durante il Question Time e nel corso della presentazione del progetto Vulnerabili.

Il ministro ha parlato con toni netti: “Il disagio psicologico post-Covid tra i giovani è un’emergenza a tutti gli effetti”, ma ha anche voluto sottolineare che non si è rimasti inerti. Anzi, proprio in questi giorni si è arrivati a un passaggio cruciale: “È pronto il nuovo Piano nazionale sulla salute mentale, che mancava da oltre dieci anni. Nei prossimi giorni lo presenteremo ufficialmente alle Regioni”.

Già nei mesi scorsi, il Ministero aveva rafforzato le proprie azioni sul fronte della prevenzione, grazie ai fondi del Programma CCM. In particolare, è stato realizzato il progetto “Effetti dell’emergenza pandemica Covid-19 sui minori”, concluso nel maggio 2024, che ha permesso di avviare un sistema di monitoraggio degli accessi neuropsichiatrici e di raccogliere dati affidabili per pianificare interventi mirati.

Ma la risposta non è solo sanitaria: al centro della strategia ministeriale c’è anche la scuola, intesa come presidio fondamentale per l’osservazione precoce del disagio. È stato infatti tradotto e adattato il manuale dell’OMS Mental health in schools, sono stati attivati percorsi formativi per docenti e peer educator, e messi a disposizione kit educativi per il riconoscimento e la gestione del disagio psichico.

In parallelo, il Programma CCM 2024 ha previsto tre progetti specifici per affrontare i temi più delicati: adolescenza e tentativi di suicidio, modelli organizzativi per la presa in carico precoce e prevenzione dei comportamenti autolesivi. “La salute mentale non è un lusso. È il terreno su cui si gioca il futuro delle nuove generazioni”, ha concluso Schillaci. “Abbiamo fatto passi importanti, ma c’è ancora tanto da fare. La strada è tracciata: prevenzione, formazione e reti territoriali saranno le nostre leve”.

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