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Sardegna, il Governo Todde non è sotto l’attacco dei poteri forti: è solo incompetente.

Altro che poteri forti. Nessun complotto in atto, nessun attacco preordinato da parte di oscuri centri di potere. L’unico vero “nemico” del Governo regionale sardo è l’incapacità di governare, mascherata da retorica vittimistica. A dirlo non sono le (pessime e compromesse) opposizioni, ma i fatti: a iniziare dall’ultimo assestamento di bilancio, dove oltre 22 milioni di euro sono stati distribuiti con una generosità selettiva, finiti in tasche amiche e a gruppi vicini alla maggioranza… e diciamolo anche alla minoranza. Murales per tutti!

Durante il suo intervento al Teatro Eliseo di Nùoro, in occasione della festa del M5S sardo, la Presidente “decaduta” della Regione Alessandra Todde ha parlato di “un lavoro gigantesco e faticoso”, di “interessi radicati” che sarebbero stati toccati dal cambiamento in atto. Ma la realtà racconta un’altra storia: quella di una giunta che, a un anno dall’insediamento, ha già dimostrato scarsa visione, continui inciampi amministrativi e l’incapacità di mantenere persino le promesse più semplici. Della sinergia con le migliori buone pratiche regionali e di programmazione, infatti, non se ne vede l’ombra.

I presunti “grandi risultati” citati dalla governatrice (sodali e adepti della kermesse nuorese) non trovano poi alcun riscontro concreto. Quali sarebbero? A parte le iniziative discutibili e discriminatorie – come i buoni (a nulla) servizi sanitari – e gli interventi piovuti dall’alto, spesso fotocopiati da quelli della tanto criticata amministrazione di Christian Solinas (dalla quale questa maggioranza avrebbe dovuto marcare una netta discontinuità), non si intravede alcun segnale di reale cambiamento.

“Ci attaccano perché stiamo facendo bene”, ha dichiarato la “decaduta” Todde dal palco di Nùoro. Ma non sono gli attacchi il problema. È l’assenza di risultati concreti, la gestione opaca delle risorse pubbliche – resta emblematico il caso dell’ultimo assestamento di bilancio – e una narrazione che, nel tentativo di nascondere il vuoto politico, cerca nella retorica del “disturbo agli interessi forti” una scusa per giustificare il proprio fallimento. Lo hanno fatto pure i criminali della storia perchè non può farlo la classe dirigente sarda? La stessa che quasi con cadenza quotidiana è impegnata nella produzione di disinformazione istituzionale (la questione della delibera “salvifica” della Corte dei Conti circa la decadenza della Todde resta un vero e proprio benchmark di disinformazione).

Forse più che un “granellino nell’ingranaggio”, questa Giunta è diventata una ruota che gira a vuoto. E se “non dovevano essere qua”, come ha detto la stessa presidente, i/le cittadini/e (quelli ancora non affetti da analfabetismo funzionale) iniziano a chiedersi se forse non sarebbe stato meglio così.

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