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Sanità sarda in caduta libera: la “cura Todde” è un flop. E ora si tagliano pure i farmaci oncologici agli anziani.

Ricordate la campagna elettorale della presidente “in attesa di sentenza”, quando prometteva a gran voce un cambio di passo nella sanità sarda? A più di un anno dal suo insediamento, quel passo sembra essersi trasformato in una paralisi. Le criticità sono sotto gli occhi di tutti: l’erogazione dei servizi sanitari resta disastrosa, le liste d’attesa sono ancora un incubo, i medici continuano a mancare e le commissioni per l’invalidità sono sommerse da un arretrato che definire drammatico è poco.

Nel frattempo, Asl, Areus, Arnas e Aou sono state commissariate. Una mossa che sa più di accentramento del potere che di soluzione reale ai problemi di governance della sanità sarda. Eppure, “Ale e i suoi” continuano a raccontare la favola delle “rovine ereditate” dalle precedenti legislature. Una narrazione comoda, che però non regge più, soprattutto di fronte a uno scandalo economico: oltre 200 milioni di euro bruciati in emendamenti puntuali (tra assestatmenti di bilancio e ultima manovra finanziaria), cuciti su misura per associazioni, parrocchie e comuni amici. Clientelismo travestito da solidarietà.

Per fare un paragone impietoso ma necessario: con appena 20 milioni si sarebbe potuto intervenire concretamente sui tempi d’attesa e avviare seri programmi di prevenzione. Invece no. La scelta è stata un’altra, e i risultati si vedono. O meglio, non si vedono.

A peggiorare il quadro, è arrivata l’ultima uscita dell’assessore alla Sanità, Armando Bartolazzi. Al convegno di Federsanità il “Fanis Katergiannakis” della sanità sarda, ha lanciato una proposta che ha indignato non poco pazienti e sindacati, ovvero fermare la somministrazione di farmaci oncologici innovativi agli over 80. Tradotto: non ci sono i soldi (ovviamente quelli per gli emendamenti puntuali delle manovre finanziarie non mancano), quindi gli anziani possono anche arrangiarsi. Una visione crudele, che riduce la vita umana a una voce di bilancio. Né più, né meno.

Emerge, dunque, l’ennesimo disastro annunciato e gestione fallimentare della sanità sarda. Altro giro, stessa farsa! Altro che rivoluzione nella sanità. La maggioranza Todde, ad oggi, ha collezionato solo ritardi, silenzi e (poche) scuse. E la “cura” proposta dall’assessore Bartolazzi è solo l’ennesimo segnale di una politica che ha perso il senso della realtà – e della dignità.