Sardegna

Salute, l’allarme di Nursing Up: “Mancano 8.500 ostetriche, a rischio le cure materno-infantili”.

Una carenza grave, strutturale e in continua crescita, che rischia di compromettere uno dei momenti più delicati e sacri della vita: la nascita. A lanciare l’allarme è il sindacato Nursing Up, che denuncia la mancanza di almeno 8.500 ostetriche in Italia, un vuoto destinato ad ampliarsi del 30% entro il 2030, con gravi conseguenze sulla qualità dell’assistenza alla maternità e alla salute neonatale.

Le ostetriche italiane sono sempre meno, sempre più stanche e lasciate sole – si legge nella nota diffusa oggi – costrette a coprire turni massacranti, spesso oltre le 12 ore, in contesti dove ogni attimo può essere decisivo”. Una condizione che, secondo il sindacato, sta già “spezzando la catena delle cure”, mentre il sistema sanitario nazionale sembra voltare le spalle a uno dei momenti fondamentali dell’esistenza.

L’Italia conta attualmente 29 ostetriche ogni 100mila abitanti, contro una media europea di 43. Una disparità che si traduce in corsie sempre più scoperte, carichi di lavoro insostenibili e un abbandono progressivo della professione da parte di chi non riesce più a reggere la pressione. “Non sono solo numeri – ribadisce Nursing Up – ma volti, mani, cuori. Donne che accompagnano altre donne nel momento della nascita, senza il giusto riconoscimento né tutele adeguate”.

Al centro delle rivendicazioni, anche l’esclusione delle ostetriche dalla legge sull’indennità di specificità infermieristica, riconosciuta invece ad altri professionisti della sanità. “Un’ingiustizia – denuncia il sindacato – che va sanata con una legge concreta ed equa. Serve una norma che garantisca non solo il riconoscimento economico, ma anche una valorizzazione normativa all’altezza del ruolo che le ostetriche ricoprono”.

Occorrono assunzioni immediate, una revisione dei modelli organizzativi, e un allineamento agli standard europei. Ma soprattutto – conclude il sindacato – serve rispetto: per chi esercita questa professione, per chi ne ha bisogno e per il diritto alla nascita assistita in sicurezza e dignità”.