Sardegna

Salute della donna: triplicati gli studi in Italia.

La salute della donna è diventata negli ultimi dieci anni un tema sempre più centrale nella ricerca scientifica, sia a livello nazionale che internazionale. Secondo i dati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) in occasione della Giornata Nazionale della Salute della Donna, celebrata oggi, 22 aprile, la quantità di articoli pubblicati sulla salute femminile è triplicata.

Se nel 2015, su PubMed, il principale database scientifico, risultavano 35.945 articoli sul tema “salute della donna” a livello globale, nel 2024 il numero è salito a 62.262. In Italia, nello stesso periodo, le pubblicazioni sono passate da 1.312 a 3.491, segno tangibile di un crescente impegno nella ricerca scientifica legata alle problematiche di salute che riguardano il mondo femminile.

Il Centro di Medicina di Genere dell’ISS, diretto da Elena Ortona, ha rielaborato i dati degli ultimi dieci anni, evidenziando un crescente numero di studi che prendono in considerazione le differenze di genere in settori come la cardiologia (+52%), i tumori (+50%), l’efficacia delle terapie oncologiche (+44%), la prevenzione e gli stili di vita (+53%), il diabete (+52%), le malattie autoimmuni (+61%) e gli effetti delle vaccinazioni (+44%).

Il Centro di Medicina di Genere ha inoltre messo in luce significativi progressi nella prevenzione e cura di patologie tipicamente femminili. Tra questi, l’introduzione del test HPV per la diagnosi del tumore del collo dell’utero, che ha sostituito gradualmente il Pap-test nelle donne di età superiore ai 30 anni in molte regioni italiane. In parallelo, è aumentata la consapevolezza sull’endometriosi, una malattia che ha visto crescere il numero di iniziative per la diagnosi precoce e il riconoscimento ufficiale come malattia cronica. La fibromialgia, prevalente nel genere femminile, ha registrato un aumento della conoscenza, con criteri diagnostici definiti e un miglior trattamento.

Un altro dato significativo arriva dall’oncologia, con la mortalità per tumori nelle donne tra i 20 e i 49 anni che, dal 2006 al 2021, si è ridotta di oltre il 20%. Il Dipartimento di Oncologia e Medicina Molecolare dell’ISS, diretto da Mauro Biffoni, ha sottolineato l’importanza delle nuove terapie e delle diagnosi precoci, che stanno migliorando la sopravvivenza delle donne con tumori maligni. Nel 2024 si stimava che circa 2 milioni di donne vivessero dopo una diagnosi di tumore, con metà di esse che superano i dieci anni di sopravvivenza. Le nuove terapie farmacologiche mirate, inoltre, promettono di apportare ulteriori miglioramenti nella cura delle forme più avanzate di tumore.

Infine, il Centro di riferimento per le Scienze Comportamentali e la Salute Mentale dell’ISS ha ricordato come la salute mentale femminile sia influenzata da fattori biologici, ma anche da determinanti socioculturali come stereotipi, discriminazione, violenza e l’equilibrio tra vita privata e lavorativa. Intervenire su questi determinanti è essenziale per costruire percorsi di cura equi ed efficaci. Il benessere psicologico delle donne è un pilastro per la salute pubblica e per lo sviluppo sociale, e agire su questi temi significa investire nel futuro dell’intera società.