Sardegna

Salute: 6 italiani su 10 non fanno sport. Le ragazze interrompono prima dei ragazzi.

Nonostante una crescita costante della pratica sportiva negli ultimi 30 anni, la sedentarietà resta un problema diffuso in Italia. Secondo l’ultimo report ISTAT sulla pratica sportiva, nel 2024 il 62,5% della popolazione sopra i 3 anni non svolge alcuna attività sportiva. Tuttavia, quasi un terzo (29,7%) di questi sedentari “relativi” pratica comunque attività fisica non strutturata, come camminate, giri in bicicletta o esercizi in casa.

A praticare uno o più sport nel tempo libero sono poco più di 21,5 milioni di italiani, pari al 37,5% della popolazione sopra i 3 anni. Di questi, il 28,7% è sportivo abituale, mentre l’8,7% si dedica allo sport solo in modo saltuario. La crescita della pratica sportiva riguarda soprattutto gli sportivi continui, aumentati di quasi 11 punti percentuali rispetto al 1995 (quando erano il 17,8%).

Nel 2024, gli uomini sportivi sono il 43,4%, contro il 31,8% delle donne. Il divario si sta però lentamente riducendo: nel 1995 era di quasi 17 punti percentuali, oggi è sceso a 11,6. Anche le over 65 mostrano segnali di maggiore coinvolgimento: se nel 1995 praticava sport il 5,3% delle persone tra i 65 e i 74 anni, oggi la quota è salita al 23,3%.

I dati confermano la vocazione giovanile dello sport: il 75,6% dei ragazzi tra 11 e 14 anni pratica sport, in prevalenza in modo continuativo. La quota resta alta fino ai 24 anni, poi cala gradualmente. Tra gli over 75, solo l’8,1% è attivo, ma anche qui si registra un miglioramento rispetto al passato (appena l’1,4% nel 1995).

Il Nord-est guida la classifica territoriale con il 43,9% di sportivi, seguito da Nord-ovest (41,7%) e Centro (41,5%). Sud e Isole restano indietro (27,9%). Anche la dimensione urbana conta: i centri metropolitani e le aree periurbane mostrano percentuali più alte di pratica sportiva rispetto ai piccoli comuni.

Circa la metà degli sportivi (48,8%) si allena una o due volte a settimana, mentre il 37,1% lo fa almeno tre volte. Gli uomini sono più costanti (40,3% almeno tre allenamenti a settimana, contro il 32,8% delle donne). Il 66,6% fa sport tutto l’anno.

I luoghi preferiti sono gli impianti al chiuso (59,5%), soprattutto tra le donne. Gli uomini invece scelgono più spesso strutture all’aperto. Oltre un terzo degli sportivi (37,7%) si allena in autonomia, in spazi pubblici non attrezzati. Il 23,5% sfrutta percorsi ciclabili o aree dedicate.

Quasi un quinto degli sportivi (18,7%) utilizza app, siti o social per allenarsi. L’uso è più diffuso tra le donne e tra i giovani adulti (25-44 anni). Cresce anche la pratica sportiva casalinga, che interessa oggi due sportivi su dieci. Un’abitudine consolidata nel periodo post-pandemico.

La ginnastica (inclusi fitness e aerobica) è l’attività più diffusa, con oltre 7 milioni di praticanti (33,1%). Seguono calcio (20,3%) e sport acquatici (18,7%). In calo rispetto al passato il calcio, stabile la corsa (18,3%), in crescita le attività montane e il trekking. In forte espansione anche il padel, ora praticato dal 2,9% degli sportivi.

Lo sport è praticato principalmente per mantenersi in forma (61,5%), per piacere (49,8%) e per svago (42,6%). Le donne lo scelgono più spesso per ragioni salutistiche e antistress, gli uomini per passione e socializzazione. Tra i giovani, invece, prevalgono le motivazioni legate al divertimento e alla compagnia.

Oltre 18 milioni e 800 mila italiani (32,8% della popolazione sopra i 3 anni) non svolgono nessuna attività fisica. Le donne risultano più sedentarie degli uomini (68,1% contro 56,6%). La mancanza di tempo è la causa più citata (35,1%), seguita da disinteresse, età e problemi di salute. Nel Mezzogiorno, quasi la metà di chi non fa sport non lo ha mai praticato.

Nel 2024, oltre 14,6 milioni di persone dichiarano di aver praticato sport in passato e poi smesso. Il fenomeno è più diffuso tra gli adulti, con un incremento marcato rispetto al 2015. Preoccupano i dati sui giovani: oltre 1,5 milioni di under 24 hanno abbandonato lo sport. Le ragazze interrompono prima dei ragazzi, spesso per motivi scolastici o perdita di interesse.

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