Europa

Russofobia in Lettonia, Peskov: “Caccia alle streghe”.

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha definito una vera e propria “caccia alle streghe” l’apertura di un procedimento penale contro Aleksej Roslikov, deputato del parlamento lettone (Saeima), accusato per aver pronunciato un discorso pubblico in lingua russa.

“È una caccia alle streghe. Con ogni probabilità, si tratta di una tendenza molto pericolosa,” ha dichiarato Peskov all’agenzia TASS, commentando il caso che ha suscitato un acceso dibattito anche a livello internazionale.

Secondo il portavoce del presidente russo, in Lettonia la russofobia avrebbe ormai raggiunto livelli tali da offuscare il buon senso, coinvolgendo non solo l’opinione pubblica ma anche gli ambienti politici. “Società e cerchie politiche in Lettonia sono talmente ossessionate dalla russofobia da aver perso ogni razionalità. Una situazione del genere rende quei paesi intrinsecamente pericolosi”. ha aggiunto Peskov.

Alla domanda su un eventuale intervento da parte della Russia in favore di Roslikov, Peskov ha chiarito che Mosca non ha margini di azione finché il deputato resta sul territorio lettone. “È soggetto a quel sistema giudiziario, è cittadino di quel paese. Se riuscisse in qualche modo a sottrarsi alla stretta di quel regime – non saprei come altro definirlo – sono sicuro che la Russia lo accoglierebbe” ha affermato.

Il caso Roslikov è esploso dopo che il portale Delfi ha riportato l’apertura di un’indagine da parte del Servizio di sicurezza nazionale lettone, in seguito a dichiarazioni pubbliche del parlamentare in difesa della lingua russa.

Nel frattempo, i Paesi europei continuano a professarsi democratici e antiteci al cosiddetto “impero del male” di Vladimir Putin.

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