Europa

Roaming e confini digitali incerti: utenti a rischio quando i telefoni si agganciano a reti extra-UE.

Con l’abolizione dei costi di roaming all’interno dell’Unione Europea, milioni di cittadini europei possono viaggiare senza pensieri da un Paese all’altro mantenendo la stessa tariffa telefonica. Tuttavia, in molte zone di confine, questa libertà digitale si scontra con una realtà insidiosa: i telefoni mobili si connettono automaticamente a reti extra-UE, generando addebiti imprevisti per gli utenti, spesso anche molto salati.

È il caso, ad esempio, dei viaggiatori in Francia che finiscono sulla rete del Principato di Monaco, o dei cittadini rumeni che si ritrovano collegati a operatori serbi. Queste connessioni involontarie – tecnicamente note come “roaming accidentale” – rappresentano un rischio economico concreto per i consumatori, i quali vengono avvisati tramite SMS solo dopo l’avvenuta connessione. Il messaggio arriva, sì, ma a volte troppo tardi: bastano pochi minuti per accumulare centinaia di euro di costi extra, soprattutto per l’uso di dati mobili.

A sollevare il problema in sede europea è stata l’eurodeputata Maria Grapini (S&D), che ha presentato un’interrogazione scritta alla Commissione, denunciando l’insufficienza delle attuali misure di tutela previste dal Regolamento sul Roaming.

La risposta, firmata il 4 luglio 2025 dalla commissaria Henna Virkkunen per conto della Commissione, difende l’attuale impianto normativo. Secondo Bruxelles, il regolamento vigente garantirebbe già una protezione adeguata per gli utenti finali, obbligando gli operatori a prendere “tutte le misure ragionevoli” per prevenire il roaming involontario e a informare gli utenti su come evitarlo, specialmente nelle zone di confine. Inoltre, le norme impongono limiti di spesa predefiniti (50 e 100 euro) per l’utilizzo dei dati in roaming, anche fuori dall’UE, laddove tecnicamente possibile.

Tuttavia, la Commissione ammette che è necessario fare di più a livello nazionale. Spetta infatti alle autorità regolatorie degli Stati membri monitorare con attenzione il fenomeno del roaming accidentale e, se necessario, intervenire con misure correttive.

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