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Referendum di giugno: sempre meno italiani sanno per cosa si voterà.

​In un contesto di crescente analfabetismo funzionale (non bisogna avere paura di dirlo), i/le cittadini/e italiani/e sono sempre meno informati sui 5 quesiti referendari oggetto della votazione del prossimo 8-9 giugno 2025. Nulla di cui stupirsi in un contesto sempre meno critico, arrogante e, diciamolo, sempre più povero sotto ogni punto di vista.

Premesse dovute per rimarcare il senso del voto del prossimo mese di giugno 2025. In breve i cittadini italiani saranno chiamati alle urne per esprimersi su cinque quesiti referendari abrogativi riguardanti il lavoro e la cittadinanza. Quattro di questi quesiti mirano a modificare specifiche disposizioni legislative in ambito lavorativo, mentre il quinto riguarda le norme per l’acquisizione della cittadinanza italiana.​

Tra i quesiti sul lavoro è previsto quello sui licenziamenti illegittimi. Qui, ai cittadini italiani sarà proposta l’abrogazione del decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 23, che disciplina il contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti, introdotto con il Jobs Act. L’obiettivo è ripristinare le tutele precedenti per i lavoratori in caso di licenziamento senza giusta causa. ​

Ancora, gli/le elettori/trici, saranno chiamati a pronunciarsi sull’indennità di licenziamento nelle piccole imprese: il quesito intende eliminare il limite massimo di sei mensilità per l’indennità dovuta ai lavoratori licenziati senza giusta causa nelle aziende con meno di 15 dipendenti, permettendo al giudice di determinare l’importo in base alle specifiche circostanze. ​

Si voterà poi nel merito dei contratti a termine. Qui il referendum propone, o meno, l’abrogazione delle norme che consentono l’utilizzo di contratti a tempo determinato senza causale specifica, al fine di limitare l’abuso di tali contratti e promuovere l’occupazione stabile. ​

Inoltre, tra i quesiti referendari, ci sarà anche il tema della responsabilità solidale negli appalti: qui il quesito mira a reintrodurre la responsabilità solidale tra committente, appaltatore e subappaltatore per gli obblighi retributivi e contributivi verso i lavoratori impiegati negli appalti, aumentando le tutele per questi ultimi. ​

Importante anche il quesito referendario sulla cittadinanza. Il referendum chiederà di pronunciarsi sulla riduzione dei tempi per la cittadinanza e, in particolare, sulla proposta di dimezzare i tempi di attesa per la concessione della cittadinanza italiana ai residenti stranieri, passando dagli attuali 10 a 5 anni di residenza legale sul territorio italiano. ​

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