Referendum 8-9 giugno: l’Italia decide su licenziamenti, contratti e cittadinanza.
Saranno cinque i quesiti abrogativi sui quali gli/le italiani/e saranno chiamati a esprimersi l’8 e il 9 giugno nella prossima tornata referendaria. Quattro, in particolare, riguardano il mondo del lavoro, mentre il quinto verte sulla cittadinanza.
Nel primo quesito (scheda verde) sarà chiesto agli italiani di esprimersi sul Jobs Act e i licenziamenti e, nel dettaglio, sull’abrogazione completa del decreto legislativo 23/2015, che ha introdotto il contratto a tutele crescenti, pilastro del Jobs Act. L’obiettivo del referendum, dunque, mira a eliminare, o meno, le norme che limitano il reintegro in caso di licenziamento illegittimo, lasciando solo l’indennizzo.
Nel secondo (scheda arancione), invece, bisognerà esprimersi sulle tutele nei licenziamenti delle piccole imprese. Qui si voterà, o meno, per la cancellazione parziale dell’articolo 8 della legge 604/1966, che fissa il tetto massimo di indennizzo per i lavoratori licenziati ingiustamente in aziende con meno di 15 dipendenti. Qui, il referendum, chiederà agli elettori se rimuovere o meno il limite massimo previsto per l’indennità, equiparandola alle tutele delle aziende più grandi.
Si prosegue, poi con la scheda grigia, ovvero il quesito sui contratti a termine. Si vota, in pratica, per l’abrogazione parziale di alcuni passaggi del decreto legislativo 81/2015 che regolano la durata massima dei contratti a tempo determinato e le condizioni per proroghe e rinnovi. L’obiettivo? Reintrodurre l’obbligo di causale per proroghe oltre i 12 mesi e rendere più rigido l’uso dei contratti a termine.
Nella quarta scheda, quella rosa, bisognerà esprimersi sulla responsabilità negli appalti e sicurezza sul lavoro. In pratica si chiederà di votare sulla cancellazione di una norma del Testo unico sulla sicurezza sul lavoro (Dlgs 81/2008) che esclude la responsabilità solidale dell’appaltatore in caso di infortuni per rischi specifici dell’appaltatore stesso. Con questo quesito si vuole, o meno, rendere nuovamente responsabile anche l’azienda appaltante in caso di incidenti sul lavoro legati a rischi propri dell’appaltatore o subappaltatore.
Infine, bisognerà esprimersi sul tema della cittadinanza (scheda gialla) e, in particolare, sull’abrogazione di alcune parti della legge 91/1992 che stabiliscono il requisito di 10 anni di residenza per gli stranieri extracomunitari maggiorenni che vogliono ottenere la cittadinanza italiana. In caso di vittoria del Sì, gli italiani indicheranno al legislatore il proprio favore verso la riduzione del requisito da 10 a 5 anni di residenza legale per richiedere la cittadinanza italiana.
I seggi saranno aperti domenica 8 giugno dalle 7 alle 23 e lunedì 9 giugno dalle 7 alle 15. Perché i referendum siano validi, sarà necessario il raggiungimento del quorum: deve recarsi a votare almeno il 50% più uno degli aventi diritto.
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