Recovery, l’Einstein Telescope inserito nel piano di investimenti regionale.

La realizzazione di Einstein Telescope a Sos Enattos è ufficialmente uno dei progetti del piano di investimenti presentato dalla Regione Sardegna nell’ambito del Recovery Fund. Un progetto strategico per il Governatore Solinas: “Siamo in una fase cruciale in Europa si sta, infatti, per decidere sull’ingresso di ET tra le grandi infrastrutture di ricerca su cui puntare nel prossimo futuro, e si sta lavorando alla valutazione dei siti candidati a ospitarlo per decidere dove sarà realizzato. Oggi aggiungiamo ulteriore forza a questa candidatura inserendola nel piano di investimenti del Recovery Fund. L’accesso ai fondi e la rapidità di spesa insita nel Recovery ci permettono di consolidare l’impegno della Regione Sardegna, che ha già finanziato la costruzione del laboratorio SARGRAV – di fatto il punto zero, il primo seme di Einstein Telescope (ET)”.

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L’investimento previsto ammonta a circa 300 milioni di euro, a fronte di un costo di realizzazione totale di 1,7 miliardi che saranno coperti, per la parte restante, da fondi nazionali ed europei, mentre l’impatto economico complessivo è stato calcolato dalla Regione per complessivi 6 miliardi di euro e oltre 700 posti di lavoro stimati.

Einstein Telescope (ET) sarà l’osservatorio di onde gravitazionali di terza generazione, così definito perché la sua sensibilità permetterà di “ascoltare” un volume d’universo almeno mille volte superiore rispetto a quello osservato dalla rete attuale di rivelatori avanzati, Virgo e LIGO.

Lo studio delle onde gravitazionali è oggi uno dei settori di punta della ricerca fondamentale in fisica e astrofisica. La recente storica scoperta delle onde gravitazionali, avvenuta nel 2015 a cento anni dalla loro previsione teorica da parte di Albert Einstein, e premiata nel 2017 con il Premio Nobel a tre scienziati della collaborazione LIGO-Virgo, ha, infatti, aperto due filoni di ricerca completamente nuovi: l’astronomia gravitazionale e l’astronomia multimessaggera, che oggi quindi rappresentano settori di studio dell’universo completamente nuovi ed estremamente promettenti per le loro enormi potenzialità di scoperta e di sviluppo.
ET sarà, quindi, un’infrastruttura chiave per il futuro della ricerca, e lo sarà a livello mondiale, per di più in un settore in cui l’Italia è già leader grazie alle conoscenze e competenze maturate con l’esperienza del rivelatore Virgo, e nel corso della sua lunga storia di ricerca nel settore delle onde gravitazionali.

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La fase preliminare di realizzazione di ET, fanno sapere dalla Presidenza della Regione, è di fatto iniziata, in particolare con la costruzione del laboratorio SARGRAV a Sos Enattos, che in questo momento sta svolgendo studi preliminari funzionali alla certificazione del sito. Lavori che proseguiranno con la fase di progettazione (fino al 2024), la creazione dell’infrastruttura (quantificata in tre anni e fino al 2028) e, infine, la messa in funzione della struttura (stimata in due anni).

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