Rapporto Italia Generativa 2024: quale futuro per l’imprenditorialità italiana?
L’imprenditorialità italiana è in declino o conserva ancora slancio? Quali sono i fattori che alimentano l’iniziativa o, al contrario, la frenano? E c’è una nuova avanguardia capace di rilanciare la vitalità dell’impresa nel nostro Paese? Queste le domande al centro del Rapporto Italia Generativa 2024, presentato a Roma, presso la sede di Unioncamere.
La ricerca, curata dal Centre for the Anthropology of Religion and Generative Studies (ARC) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e promossa dalla Fondazione Poetica per la Generatività Sociale, analizza lo stato dell’imprenditorialità in Italia e le sfide che si prospettano per il futuro.
Il Rapporto Italia Generativa 2024 offre una visione complessa dell’imprenditorialità italiana, evidenziando sia le sue potenzialità che le difficoltà. Tra i fattori critici, emerge la doppia transizione digitale e generazionale, che l’Italia deve affrontare con una gestione oculata: da un lato, è necessario integrare il digitale come abilitatore dell’impresa, senza ridurre la dimensione umana; dall’altro, occorre investire nel ricambio generazionale, preservando e rinnovando la memoria d’impresa. In questo contesto, il rapporto sottolinea la necessità di un nuovo patto tra formazione e impresa, che favorisca lo sviluppo di competenze ibride (tecnico-umanistiche) e promuova ecosistemi regionali come laboratori di innovazione.
Il capitalismo italiano possiede caratteristiche uniche che devono essere rivitalizzate e declinate in chiave contemporanea: creatività sistemica, resilienza generativa e un modello di impresa glocal, capace di operare su scala globale senza rinunciare alla sua dimensione locale. Tuttavia, la vera sfida sta nell’incapacità di tradurre questi valori in modelli organizzativi scalabili e in ecosistemi economici di qualità, senza compromettere la propria natura originaria.
Il rapporto evidenzia anche il rallentamento dell’imprenditorialità giovanile in Italia. Andrea Prete, presidente di Unioncamere, ha sottolineato che il 80% dei giovani considera difficile avviare una nuova impresa, un dato allarmante che dimostra la necessità di creare condizioni più favorevoli per i giovani imprenditori. Mauro Magatti ha aggiunto che esistono molti potenziali bacini per lo sviluppo dell’imprenditorialità, come i giovani, le donne e gli immigrati, ma che le barriere esistenti, come la burocrazia, la difficoltà di accesso al credito e la formazione insufficiente, frenano fortemente la spinta imprenditiva.
Il Rapporto Italia Generativa 2024 si distingue per il suo approccio innovativo: un modello di analisi generativo che pone l’accento sulla necessità di un’interpretazione complessa, non lineare e a lungo termine dei processi economici e sociali. L’obiettivo della ricerca è quello di suggerire percorsi trasformativi che siano in grado di generare valore sostenibile nel tempo, promuovendo un’economia capace di integrare efficacemente dimensioni economiche, sociali e culturali.
In conclusione, il rapporto suggerisce che l’Italia può ancora scrivere un capitolo inedito nella sua storia imprenditoriale, dimostrando che valore economico e bellezza, efficienza e umanità non sono inconciliabili, ma possono coesistere per guidare il Paese verso un futuro prospero e sostenibile.