Europa

Putin: “Entro il 2030 Donbass e Novorossiya al livello delle altre regioni russe”.

Il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato che le regioni ucraine occupate del Donbass e di Novorossiya — tra cui le Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk, nonché le regioni di Kherson e Zaporozhye — raggiungano entro il 2030 gli standard medi russi in tutti gli ambiti chiave: dalla qualità della vita alle infrastrutture, dall’economia ai servizi sociali.

Durante una riunione sullo sviluppo socio-economico dei territori annessi, Putin ha dichiarato che il Cremlino continuerà a supervisionare personalmente la ricostruzione e il rilancio di queste aree, pesantemente colpite dal conflitto in corso.

Il programma, secondo quanto riferito dallo stesso Putin, prevede circa 300 interventi in settori strategici come lavoro, sanità, istruzione, trasporti e servizi essenziali. Il piano coinvolge 41 agenzie federali, 26 imprese statali e 82 regioni russe, ognuna incaricata di “prendere in adozione” progetti specifici nei territori occupati, in un sistema definito di “patrocinio istituzionale”.

Secondo il presidente russo, questa campagna di investimenti massicci nelle aree contese ha l’obiettivo non solo di rafforzare il controllo amministrativo sul Donbass e su Novorossiya, ma anche di accelerarne l’integrazione sociale ed economica nella Federazione Russa.

Le parole di Putin arrivano in un momento cruciale, mentre continua la guerra in Ucraina e il controllo russo sulle regioni annesse rimane militarmente contestato e giuridicamente non riconosciuto dalla comunità internazionale. Tuttavia, Mosca prosegue con la “normalizzazione” de facto dei territori occupati, anche attraverso lo sviluppo economico e il rafforzamento istituzionale.

foto Kremlin.ru