Putin al vertice della CSTO: “Utilizzeremo il nostro intero arsenale contro obiettivi significativi”.

Mentre gli Stati Uniti d’America, guidati da un presidente incapace pure di condurre una campagna elettorale in casa propria, e l’Unione europea, sempre più succube dei desiderata di Washington (come conferma anche l’ultima votazione al Parlamento europeo sui missili a lungo raggio europei), continuano a spingere il mondo verso la Terza Guerra Mondiale, l’impero del male di Vladimir Putin sembra voler continuare, seppur con assertività e risolutezza, a non accettare le provocazioni dei cosiddetti “Stati democratici”.

Ma, come dichiarato nel corso del vertice del CTSO (Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva), Vladimir Putin ha fatto ben intendere che la pazienza è ormai finita. Dopo aver messo mano alla dottrina nucleare, lanciato il primo missili supersonico Oreshnik su strutture militari-industriali ucraine, Putin durante il meeting in Kazakistan ha dichiarato che in caso di ulteriori attacchi nel territorio russo sarà utilizzato “l’intero arsenale contro obiettivi significativi”. Il che porta a riflettere sulla portata della risposta russa anche in Unione europea.

“Gli attacchi alla Russia denotano il coinvolgimento diretto delle nazioni occidentali nel conflitto armato. I loro esperti, infatti, stanno scambiando informazioni e coordinando attacchi su obiettivi all’interno della Federazione Russa”.

La reazione russa, quindi, sta diventando sempre più preoccupante. In risposta agli attacchi in Russia degli ultimi 2 giorni, per esempio, Mosca a risposto schierando 90 missili e 100 droni, colpendo ben 17 obiettivi militari-industriali ucraini.

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Ancora, gli stessi missili Oreshnik, come ricorato da Putin, se utilizzati contemporaneamente in un singolo attacco “potrebbero creare gli stessi danni delle armi nucleari”.

Armi nucleari, secondo alcuni funzionari statunitensi che potrebbero essere utilizzate proprio da Kiev. “In questo caso – ha dichiarato Putini – useremo tutte le armi che la Russia possiede. Non permetteremo che ciò accada. Tali dichiarazioni possono essere fatte solo da individui irresponsabili che non rispondono di nulla e non si sentono in alcun modo responsabili del destino dei loro Paesi e del mondo intero. In terzo luogo, se qualcuno trasferisce deciderà di trasferire tali armi ufficialmente, violerà tutti gli impegni assunti in materia di non proliferazione delle armi di distruzione di massa”. Impegni, guardando alla rimozione della riserva per l’impiego di missili a lungo raggio da parte degli USA e ora anche dall’Ue, già ampiamente disattesi. La colpa può, pertanto, essere data alla Russia?

“A mio avviso, le condizioni per una pace duratura sono state presentate in dettaglio nel mio discorso all’incontro con la dirigenza del Ministero degli Esteri russo a giugno di quest’anno. Non ho altro da aggiungere. Siamo ancora pronti per avviare un processo di negoziazione”.

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A fronte di uno slancio distensivo, però, Putin non ha mancato di rimarcare le “azioni sporche” dei Paesi occidentali per destabilizzare la Federazione Russa: “Hanno iniziato a sostenere le forze separatiste, le forze terroristiche nel Caucaso, hanno iniziato a scuotere la Russia dall’interno con tutto il loro potere. Hanno messo in atto l’espansione della NATO a est, nonostante le nostre obiezioni. Sono andati ostinatamente per la loro strada. È così che vanno le cose. È così che si sono deteriorate le nostre relazioni con l’Europa. Gli Stati Uniti nel 2008 ci hanno detto: “Beh, sì, non ammetteremo l’Ucraina alla NATO”. Sapete perché non volevano ammetterla allora? Perché l’Ucraina non era pronta, doveva passare attraverso certe fasi di preparazione per l’adesione. Quando sarà pronta faranno di nuovo pressione sugli europei. E gli europei acconsentiranno di nuovo. Guardate cosa sta succedendo ora: beh, sta succedendo sotto gli occhi di tutto il mondo”, ha spiegato Putin.

Europa, come ammesso anche dal presidente russo, “stata svilita alla grande”: “Ha cessato di esistere come centro indipendente, un centro politico indipendente e sovrano della politica internazionale. Non ci penserà due volte prima di ballare la polka al ritmo suonato dall’amministrazione statunitense, anche se ciò danneggia i propri interessi. A volte, ho l’impressione che funzionari di alto rango, in Germania o altrove in Europa, siano in missione per conto dei servizi segreti statunitensi”.

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Statunitensi, nel frattempo, che stanno fagocitando quello che possono in Europa. Dopo l’acquisizione dei terreni agricoli in Ucraina, intere aziende e industrie stanno chiudendo in Ue trasferendosi negli Stati Uniti. “Gli americani – ha aggiunto Putin – lo stanno facendo di proposito. Sono persone pragmatiche. Gli europei invece stanno mettendosi la corda al collo. La Volkswagen sta chiudendo, gli impianti metallurgici stanno chiudendo, gli impianti chimici stanno chiudendo. Le persone vengono licenziate a centinaia o addirittura a migliaia. E non succede niente. Tutto ciò che sentiamo è un silenzio di tomba, a parte un po’ di incomprensibile trambusto nel continuo processo politico interno. Come si può anche solo parlare con tali partner? Cosa c’è da negoziare?”, si chiede il presidente Russo.

“Tuttavia, spero che si possano ripristinare le nostre relazioni con i singoli Paesi europei e, più in generale, con l’UE”.

Sulla scellerata azione messa in campo dalla residua amministrazione di Joe Biden, Putin ha poi dichiarato che “se il presidente in carica crede che, aumentando le tensioni, intensificando lo scontro, stia spianando la strada alla futura amministrazione per uscire da questa situazione difficile, non ho nulla da aggiungere. Si commenta da solo”.

foto Kremlin.ru