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Procedura di infrazione contro l’Italia: sotto accusa le condizioni di lavoro dei magistrati onorari.

La Commissione Europea sollecita l’Italia ad adeguarsi al diritto UE dato il mancato adeguamento delle condizioni di lavoro dei magistrati onorari alle normative comunitarie.

La vicenda risale al 3 ottobre 2024, quando la Commissione, nell’ambito del pacchetto infrazioni di ottobre, esortò l’Italia a conformarsi al diritto dell’UE in materia di diritto del lavoro. Già nel luglio 2023 era stato inviato un parere motivato, ma l’Italia non aveva fornito risposte soddisfacenti né adottato misure correttive.

A fronte di questa situazione, la Commissione ha emesso un nuovo parere motivato complementare, evidenziando come la legislazione italiana continui a non garantire ai magistrati onorari uno status lavorativo adeguato. Attualmente, infatti, questi ultimi sono considerati volontari e non godono delle stesse tutele riservate ai magistrati professionali, subendo discriminazioni su indennità di malattia, infortuni, maternità e retribuzione. Nonostante alcune modifiche legislative annunciate, il Governo italiano non ha ancora presentato un piano concreto per risolvere tali criticità.

La procedura di infrazione, avviata già nel luglio 2021, impone ora all’Italia un ultimatum di due mesi per fornire una risposta adeguata e, infine, solleva non poche preoccupazioni sia a livello istituzionale che per le condizioni di lavoro di migliaia di magistrati onorari italiani, con possibili ripercussioni sul sistema giudiziario nazionale.

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