Popolo della Famiglia: “No alla proposta di legge anti-obiettori in Sardegna. Attacco alla libertà di coscienza dei medici”.
Il Popolo della Famiglia entra a gamba tesa contro la recente proposta di legge depositata in Consiglio Regionale che prevede l’allontanamento dei medici obiettori di coscienza dagli ospedali sardi. Una proposta che rappresenta un attacco diretto alla libertà di coscienza, alla dignità professionale e a un diritto sancito dalla Costituzione.
“In uno Stato di diritto – affermano dal PdF – la libertà di coscienza non è un privilegio, ma un cardine della convivenza civile. Penalizzare i medici che si rifiutano di svolgere pratiche contrarie al giuramento di Ippocrate significa criminalizzare la coerenza etica”.
I medici obiettori, sottolinea il Popolo della Famiglia, non negano diritti ma “difendono il valore della vita sin dal concepimento, scegliendo ogni giorno di curare e accompagnare”. Rispettano la legge 194/78, che riconosce esplicitamente il diritto all’obiezione di coscienza per il personale sanitario.
La richiesta di rimuovere questi medici viene vista come “una scelta di intolleranza e discriminazione ideologica”, che trasforma la sanità da luogo di cura a macchina burocratica soggetta a logiche politiche.
“La Sardegna – concludono – ha bisogno di politiche di accoglienza che sostengano le donne in difficoltà, promuovano alternative concrete all’aborto e valorizzino i medici come difensori della vita, non come esecutori di ordini”.