Politiche antiriciclaggio. La risoluzione del Parlamento europeo.

In una risoluzione adottata venerdì con 534 voti favorevoli, 25 contrari e 122 astensioni, i deputati hanno accolto con favore il Piano d’azione della Commissione sulla lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo e hanno evidenziato i cambiamenti più urgenti per raggiungere un quadro europeo efficiente.

Nella risoluzione, i deputati hanno ricordato i crimini di corruzione e riciclaggio di denaro più ecclatanti degli ultimi anni, come i Luanda Leaks, Cum Ex, i Panama Papers, Lux Leaks e i Paradise Papers, che hanno ripetutamente minato la fiducia dei cittadini nei sistemi finanziari e fiscali.

Durante la discussione del provvedimento gli eurodeputati hanno deplorato la mancata attuazione della quarta direttiva antiriciclaggio da parte di numerosi Stati membri, chiedendo un approccio a tolleranza zero e procedure di infrazione contro i Paesi UE che sono in ritardo nel recepimento delle norme nel diritto nazionale. 

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Un lavoro, portato avanti dai rappresentanti dei cittadini europei, che ha portato la Commissione ad accogliere la richiesta del Parlamento di creare un meccanismo di coordinamento e sostegno per le Unità di informazione finanziaria (UIF) e la creazione di registri interconnessi e con elevati standard di protezione dei dati. Tali strumenti daranno ai Paesi UE pieno accesso alle informazioni pertinenti e al lavoro di supporto sui casi transfrontalieri.

Gli eurodeputati hanno chiesto all’Esecutivo europeo di ampliare anche il campo di applicazione delle entità controllate, per includere nuovi settori di mercato come le cripto-attività. Inoltre, i deputati hanno ribadito che le giurisdizioni non cooperative e i paesi terzi ad alto rischio devono essere immediatamente inseriti nella lista nera, e il riconoscimento reciproco delle decisioni di congelamento e confisca. Ciò faciliterebbe il recupero transfrontaliero dei proventi di reato.

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Durante i lavori gli eurodeputati hanno proposto anche l’ampliamento dei poteri della BCE in materia di antiriciclaggio, chiedendo, per il futuro, che possa ritirare le licenze delle banche operanti nell’area dell’euro che violano gli obblighi antiriciclaggio, indipendentemente dalla valutazione delle autorità nazionali antiriciclaggio.

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