Europa

Poca trasparenza nei finanziamenti alle ong: la risposta della Commissione Ue.

Dopo lo schiaffo della Corte dei conti europea sulla mancanza di trasparenza nei finanziamenti alle ong da parte dell’UE, non si è fatta attendere la risposta della Commissione Europea contro le osservazioni contenute nel Rapporto Speciale della Corte dei Conti Europea.

“Il coinvolgimento della società civile nello sviluppo, implementazione, monitoraggio e attuazione della legislazione e delle politiche dell’UE è un obiettivo specifico di finanziamento per diversi programmi europei. Le organizzazioni non governative (ONG) rappresentano la diversità intrinseca della società civile e contribuiscono a difendere e proteggere i valori dell’UE. La Commissione attribuisce grande importanza all’esistenza di una società civile pluralistica e vivace, supportandola attraverso i suoi programmi e opportunità di finanziamento”.

Per quanto riguarda la ricezione di fondi dell’UE, prosegue la Commissione, le ONG non sono trattate in modo diverso rispetto ad altri richiedenti. Esse sono tenute a rispettare i requisiti di ammissibilità necessari: il semplice status di ONG non comporta alcun trattamento preferenziale, né rappresenta un criterio di ammissibilità in sé, salvo in alcuni casi molto specifici. La Commissione non ha indicazioni che lo status di ONG sia correlato a un rischio specifico (o maggiore) per il bilancio dell’Unione, rispetto ad altri tipi di beneficiari di finanziamenti UE.

La trasparenza, in linea con i requisiti legali esistenti, rimane il principio guida nella gestione del bilancio dell’Unione. Il Regolamento Finanziario obbliga la Commissione a pubblicare informazioni sui beneficiari dei fondi dell’UE in gestione diretta, compresi i destinatari qualificati come ONG. Queste informazioni sono disponibili pubblicamente sul sito web del Sistema di Trasparenza Finanziaria della Commissione. Inoltre, la recente revisione del Regolamento Finanziario ha introdotto disposizioni di trasparenza più ambiziose, che entreranno in vigore dal Quadro Finanziario Pluriennale post-2027. Il Sistema di Trasparenza Finanziaria diventerà un punto di riferimento centrale, con informazioni sui destinatari in tutte le modalità di gestione. In particolare, dal 2028, saranno aggiunte informazioni sui destinatari dei fondi sotto la gestione condivisa.

La Corte dei Conti Europea ha riconosciuto i miglioramenti apportati dalla Commissione riguardo alla trasparenza dei finanziamenti dell’UE alle ONG dalla pubblicazione del suo precedente rapporto speciale sulla materia, un’affermazione che la Commissione ha accolto favorevolmente.

Il Regolamento Finanziario, modificato nel 2024, ha introdotto la definizione di ONG che ora deve essere applicata dalla Commissione. Il Regolamento prevede anche che, nelle richieste di finanziamento in gestione diretta, l’entità dichiari se è un’ONG. Questa definizione e obbligo dovranno essere applicati nella pratica. In considerazione di tale pratica e della raccomandazione della Corte, la Commissione esplorerà se questa definizione recente debba e possa essere ulteriormente chiarita.

Nel contesto dell’agenda di semplificazione, come richiesto dalle parti interessate e dai co-legislatori, la Commissione valuterà anche i benefici di un eventuale chiarimento rispetto al rischio di aumentare il carico amministrativo per i richiedenti dei fondi dell’UE o per i servizi della Commissione. Inoltre, tale chiarimento non deve essere inteso come un tentativo di allineare la definizione di ONG tra i diversi Stati Membri.

La Commissione, secondo la corte dei conti europea, dovrebbe facilitare una comprensione coerente e un’applicazione uniforme della definizione di ONG in tutte le modalità di gestione, emettendo linee guida per chiarire i criteri di: “Indipendenza dal governo”, oltre al requisito di essere un’entità privata; Stato di ONG quando un’entità persegue gli interessi commerciali dei suoi membri.

Per garantire che le informazioni pubblicate nel Sistema di Trasparenza Finanziaria siano comparabili e utili, la Commissione dovrebbe migliorarne la completezza e la tempestività aumentando la frequenza degli aggiornamenti e coprendo i destinatari di secondo livello dei fondi dell’UE per la gestione diretta e indiretta.

La Commissione dovrebbe poi esplorare la fattibilità di sviluppare i sistemi attuali per includere una verifica basata sul rischio del rispetto dei valori dell’UE da parte dei beneficiari (comprese le ONG), al fine di rilevare potenziali violazioni.

Obiezione accolta dalla Commissione. Attualmente, l’Esecutivo europeo si affida principalmente alle autodichiarazioni ma sta esplorando la possibilità di sviluppare ulteriormente gli strumenti esistenti, come Arachne, per includere indicatori di rischio che possano monitorare meglio il rispetto dei valori dell’UE.

Alcuni programmi dell’UE, come il programma LIFE, sostengono, tramite sovvenzioni operative, il funzionamento di enti, comprese le ONG, e i loro programmi di lavoro complessivi. Nel 2024, sono stati portati all’attenzione della Commissione riferimenti specifici riguardo alle attività di advocacy nelle proposte di lavoro presentate dalle ONG.

Nel maggio 2024, la Commissione ha emesso una guida interna per tutti gli Ufficiali Autorizzati, chiarendo che gli accordi di finanziamento che includono attività indirizzate verso le istituzioni UE e i loro rappresentanti, anche se legalmente corretti, possono comportare rischi reputazionali per l’Unione.

La Commissione sottolinea che è obbligata a rispettare i valori dell’UE e a non incitare alla discriminazione, odio o violenza. La pubblicazione delle informazioni relative a tali violazioni è soggetta a condizioni specifiche e procedure, come previsto dall’Articolo 142 del Regolamento Finanziario.

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