“Perfetti sconosciuti”: Paolo Genovese debutta alla regia teatrale con una commedia sull’amicizia, l’amore e il tradimento.
Paolo Genovese, noto per aver diretto il celebre film Perfetti sconosciuti, porta per la prima volta la sua visione sul palcoscenico con un adattamento teatrale che promette di coinvolgere il pubblico in una riflessione profonda sulla privacy, le relazioni e i segreti nascosti. La produzione, firmata da Nuovo Teatro e diretta da Marco Balsamo, vede un cast d’eccezione, con Dino Abbrescia, Emmanuele Aita, Alice Bertini, Paolo Briguglia, Paolo Calabresi, Lorenzo Indovina e Valeria Solarino, tra gli interpreti principali. In coproduzione con la Fondazione Teatro della Toscana e Lotus Production, lo spettacolo promette di essere un’esperienza teatrale unica e animare le notti del Teatro Massimo di Cagliari dal 9 al 13 aprile.
La trama di Perfetti sconosciuti ruota attorno a una cena tra amici, durante la quale un innocente gioco della verità si trasforma in un’esperienza sconvolgente. I protagonisti, quattro coppie di amici, decidono di mettere i loro cellulari sul tavolo e di condividere messaggi, telefonate e segreti nascosti. Quello che inizia come un gioco si trasforma rapidamente in una rivelazione di profondi e inaspettati segreti, mettendo alla luce la fragilità delle loro relazioni. La domanda centrale dello spettacolo è: cosa succederebbe se i nostri dispositivi, simbolo della nostra vita digitale e privata, cominciassero a parlare? Le risposte, come i segreti, sono molto più di quanto i protagonisti, e il pubblico, si aspettino.
Genovese, già apprezzato per il suo lavoro cinematografico, trasferisce con maestria i temi universali della sua opera in un contesto teatrale, riuscendo a mantenere intatta l’intensità e la comicità dell’originale, ma anche a esplorare nuove sfumature emotive e dinamiche tra i personaggi. Il tema del tradimento, dell’intimità violata e della vulnerabilità delle relazioni è trattato con la consueta profondità che caratterizza il regista, ma senza mai rinunciare al sorriso e alla leggerezza che accompagnano il gioco di verità.
Un’opera che invita il pubblico a riflettere su quanto davvero conosciamo le persone a noi vicine, e su quanto i segreti possano cambiare la percezione che abbiamo di loro e di noi stessi. Un adattamento teatrale che, come il film, ha il potere di rivelare le verità nascoste dietro ogni porta, ogni messaggio e ogni telefonata.
foto Cedac Sardegna