Europa

Pentagono: “Attacco storico ai siti nucleari iraniani”.

Il recente attacco al sito di arricchimento dell’uranio Fordow in Iran ha rappresentato il culmine di un lavoro iniziato oltre 15 anni fa. L’operazione, condotta con bombe GBU-57 da 13.600 kg, i cosiddetti “massive ordnance penetrator”, ha completamente distrutto le capacità nucleari iraniane.

“Il presidente Trump ha diretto l’operazione militare più complessa e segreta della storia, ottenendo un successo schiacciante che ha portato a un cessate il fuoco e alla fine della guerra durata 12 giorni tra Iran e Israele,” ha dichiarato il Segretario alla Difesa Pete Hegseth durante un briefing al Pentagono. “Grazie a un’azione militare decisiva, Trump ha creato le condizioni per porre fine al conflitto, annientando le capacità nucleari iraniane.”

Il generale Dan Caine, presidente del Joint Chiefs of Staff, ha spiegato che due ufficiali dell’Agenzia per la Riduzione delle Minacce alla Difesa (DTRA) hanno studiato per anni il sito, situato a circa 100 km a sud di Teheran, progettato per arricchire uranio destinato a uso militare.

“Nel 2009, un ufficiale DTRA fu incaricato di analizzare un importante progetto di costruzione nelle montagne iraniane, con informazioni altamente riservate,” ha raccontato Caine. “Da allora, insieme a un collega, hanno lavorato per 15 anni a studiare la struttura e hanno capito che non esisteva un’arma capace di penetrare così in profondità per distruggere il sito.”

Da qui è nato lo sviluppo del GBU-57, un ordigno testato centinaia di volte contro obiettivi realistici, con un unico scopo: colpire il bersaglio nel momento e nel luogo scelti dagli Stati Uniti.

Durante l’operazione “Midnight Hammer”, sabato 21 giugno alle 18:45 ora EDT (domenica 22 giugno alle 2:15 ora iraniana), bombardieri B-2 Spirit decollati dalla base di Whiteman, Missouri, hanno sganciato una dozzina di bombe GBU-57 sul sito di Fordow, causando la completa distruzione della struttura e un significativo rallentamento degli sforzi nucleari iraniani.

Caine ha sottolineato che, sebbene la valutazione dei danni spetti ai servizi di intelligence, le bombe hanno funzionato perfettamente, colpendo i target previsti con precisione e generando esplosioni talmente intense da essere paragonate a “una luce diurna”.

Il successo dell’operazione è anche merito dei piloti, tra militari attivi e della Guardia Nazionale del Missouri, che hanno effettuato un volo di oltre 13.000 miglia in 36 ore senza soste. “Hanno lasciato le loro famiglie senza sapere se sarebbero tornati, e al loro rientro sono stati accolti tra bandiere e lacrime,” ha raccontato Caine.

Dopo l’attacco, le forze iraniane hanno tentato di colpire la base aerea americana di Al Udeid in Qatar, ma la difesa statunitense, supportata da batterie missilistiche Patriot e personale qatariota, ha intercettato decine di missili in quello che è stato definito “il più grande ingaggio di missili Patriot nella storia militare USA”.

“Gli operatori hanno avuto pochi secondi per decidere azioni strategiche cruciali, difendendo la base e salvaguardando centinaia di vite,” ha detto Caine, definendo questi uomini “gli eroi silenziosi dell’Esercito statunitense del XXI secolo.”

Il Segretario Hegseth ha concluso: “Questo è stato un attacco storicamente riuscito, un motivo di orgoglio per gli americani. Ci dà una chance per la pace, per un accordo, e per impedire che l’Iran diventi una potenza nucleare — un obiettivo che il presidente Trump ha perseguito con coraggio per vent’anni, come nessun altro prima di lui”.

foto Kashif Basharat, DOD