Europa

Partiti e le fondazioni politiche europee: più trasparenza e meno interferenze esterne.

Parlamento europeo e Consiglio hanno raggiunto un accordo provvisorio sulle nuove regole che disciplineranno lo statuto e il finanziamento dei partiti politici e delle fondazioni europee. L’intesa mira a rafforzare la trasparenza, ridurre la burocrazia e contrastare con maggior efficacia le interferenze straniere, in un contesto geopolitico sempre più complesso.

Le nuove disposizioni introducono lo status di “membro associato” per partiti e fondazioni provenienti da Paesi candidati o vicini all’UE. Questi soggetti potranno continuare a partecipare alle attività delle organizzazioni pan-europee, ma senza diritto di voto né possibilità di versare contributi finanziari. Un compromesso che consente di mantenere attivo il dialogo transfrontaliero, evitando però il rischio di manipolazioni esterne.

Il nuovo regolamento stabilisce che le donazioni superiori ai 3.000 euro siano soggette a una procedura semplificata di due diligence: i partiti dovranno raccogliere i dati identificativi completi dei donatori. Tutti i contributi saranno pubblicati in tempo reale su una piattaforma online gestita dall’Autorità per i partiti politici europei e le fondazioni.

Per ottenere il riconoscimento ufficiale e l’accesso ai fondi UE, le formazioni politiche europee dovranno dichiarare l’adesione ai valori sanciti dall’articolo 2 del Trattato sull’Unione Europea, anche da parte dei membri non UE. Inoltre, dovranno dotarsi di regole interne per promuovere l’equilibrio di genere, adottare protocolli anti-molestie e redigere relazioni annuali sui divari di rappresentanza.

Viene anche rafforzato il divieto di finanziamento diretto o indiretto ai partiti nazionali, ma le nuove norme chiariscono come i partiti europei potranno comunque collaborare pubblicamente con i loro membri, anche attraverso iniziative congiunte, superando così un lungo vuoto normativo.

Per migliorare la sostenibilità a lungo termine delle strutture politiche transnazionali, il tasso di cofinanziamento UE sarà uniformato al 95%, con un incremento di cinque punti percentuali. Introdotte anche nuove fonti di entrata “autonome”, come la vendita di pubblicazioni o le quote per eventi, che potranno coprire fino al 3% del bilancio per i partiti e al 5% per le fondazioni.

Le istituzioni UE si sono impegnate a rivedere, appena possibile, anche le condizioni specifiche relative al finanziamento delle fondazioni europee, considerate attori chiave per lo sviluppo del pensiero politico continentale.

Più cauto, nel merito dell’accordo dei co-legislatori europei, è stato Charles Goerens del gruppo Renew Europe: “Dopo anni di negoziati intensi, questo accordo rappresenta un passo avanti. Non tutto quello che il Parlamento voleva è stato ottenuto, come il pieno diritto di voto per i membri non UE o la possibilità di partecipare a referendum nazionali”.

L’accordo dovrà ora essere formalmente approvato da Parlamento e Consiglio. La maggior parte delle nuove disposizioni entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2026.

foto Daina Le Lardic , Copyright: © European Union 2022 – Source : EP