Parlamento europeo, The Left: “Assenza di una gestione efficiente dei naufragi nel Mediterraneo”.

Il Gruppo della Sinistra al Parlamento europeo (The Left), ha recentemente lamentato l’assenza di una gestione efficiente dei naufragi e della ricerca e soccorso nelle rotte migratorie nel Mediterraneo, ricordando che nel 2020 Josep Borrell, l’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ha negato che Frontex stia condividendo l’intelligence operativa con la guardia costiera libica.

“Tuttavia – ricordano i firmatari dell’interrogazione* – esistono documenti ufficiali di tale condivisione tra il 2017 e il 2019, nel contesto delle attività del “Servizio di fusione di Eurosur – Sorveglianza aerea polifunzionale. Recentemente Dunja Mijatović, commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa, ha pubblicato una relazione che denuncia le politiche di esternalizzazione attuate dagli Stati membri dell’UE per prevenire il lavoro delle ONG, consentendo alle milizie e alle guardie costiere dei paesi di transito, come la Libia, di effettuare respingimenti”.

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Un intervento mirato a far luce sul modo in cui Frontex e gli apparati statali coinvolti nella ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale coordinano le loro attività per prevenire le tragedie del mare e chiedere la sospensione della registrazione della zona di ricerca e soccorso libica presso l’Organizzazione marittima internazionale, in quanto ritenuta non conforme né alle norme internazionali né agli obblighi dei singoli Stati di rispettare il diritto di asilo e il diritto del mare.

A nome della Commissione europea sul tema è intervenuta la commissaria Ylva Johansson: “La Commissione deplora la perdita di vite umane ed è convinta che il salvataggio delle persone in mare sia, in virtù del diritto internazionale, un dovere morale e un obbligo giuridico per gli Stati membri. La Commissione – spiega l’esponente della Commissione von der Leyen – non ha alcun ruolo operativo nel coordinamento delle operazioni di ricerca e soccorso, che spetta alle autorità nazionali. Per quanto riguarda la zona di ricerca e soccorso libica – prosegue la Johansson – la Commissione non ha competenza per quanto riguarda la dichiarazione o la definizione di tali zone. La formazione della guardia costiera libica rientra nelle attività del mandato di EUNAVFOR MED Irini, anche in materia di rispetto dei diritti umani, a condizione che le autorità libiche concedano l’autorizzazione necessaria”.

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“In occasione della sua recente visita a Tripoli, la commissaria dell’UE per la Migrazione e gli affari interni ha sottolineato l’importanza fondamentale di un impegno congiunto per combattere il traffico di migranti, obiettivo che il nuovo esecutivo provvisorio libico di unità nazionale condivide. La questione sarà oggetto di
un attento monitoraggio nei prossimi mesi”.

*Konstantinos Arvanitis (The Left), Marisa Matias (The Left), José Gusmão (The Left), Clare Daly (The Left), Mick Wallace (The Left), Niyazi Kizilyürek (The Left), Giorgos Georgiou (The Left), Pernando Barrena Arza (The Left), Bettina Vollath (S&D), Dietmar Köster (S&D), Sira Rego (The Left), Nikolaj Villumsen (The Left), Vilija Blinkevičiūtė (S&D), Karen Melchior (Renew), Eugenia Rodríguez Palop (The Left), Rosa D’Amato (Verts/ALE), Stelios Kouloglou (The Left), Anne-Sophie Pelletier (The Left)

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