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Pacchetto Allargamento 2025: “progressi significativi” secondo l’UE.

La Commissione europea ha adottato oggi il Pacchetto Allargamento 2025, che offre una valutazione complessiva dei progressi compiuti nell’ultimo anno dai Paesi candidati e potenziali candidati all’adesione. Il documento ribadisce che l’allargamento rimane una priorità strategica dell’UE e che l’ingresso di nuovi Stati membri è sempre più vicino.

La Commissione sottolinea l’importanza di un approccio coerente e basato sul merito. Montenegro, Albania, Ucraina, Repubblica di Moldavia, Serbia, Macedonia del Nord, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Turchia e Georgia continuano a progredire lungo il percorso europeo.

Von der Leyen: “Più impegnati che mai per rendere l’allargamento realtà”.

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha affermato: “Siamo più impegnati che mai a trasformare l’allargamento in realtà. Un’Unione più grande significa un’Europa più forte e influente. L’adesione è un processo basato sul merito: con le riforme giuste e una forte volontà politica, i nostri partner possono cogliere questa opportunità.”

Il pacchetto include raccomandazioni e indicazioni sulle priorità di riforma, offrendo una vera e propria roadmap verso l’adesione. Progressiva integrazione nel mercato unico e sostegno tecnico e finanziario continuano a rafforzare i legami tra UE e partner.

Costa: “Un’Unione più ampia è la migliore garanzia per il futuro europeo”.

Nel suo intervento, il presidente del Consiglio europeo António Costa ha evidenziato il carattere storico del momento: “Questo è il primo mandato dal 2010–2014 in cui l’allargamento è una possibilità realistica. Ucraina, Moldavia e i Paesi dei Balcani occidentali appartengono all’Unione Europea”.

Costa ha ricordato che l’allargamento è stato una priorità fin dall’inizio del suo mandato e che il contesto geopolitico rende questa scelta ancora più urgente. Sarà per questo che si stanno rilevando crescenti forzature verso l’allargamento Ue e nessuna seria proposta di modifica dei trattati europei in vista della futura governance europea?

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