Europa

Over 65 esclusi come accompagnatori alla guida. Bruxelles frena: “Non abbiamo competenza”.

L’attuale Codice della strada italiano vieta ai cittadini over 65 di svolgere il ruolo di accompagnatori durante l’apprendimento della guida, una disposizione che ha sollevato dubbi sulla sua compatibilità con la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, in particolare con l’articolo 21, che vieta ogni forma di discriminazione basata sull’età.

L’eurodeputata Isabella Tovaglieri (PfE) ha sollevato la questione alla Commissione europea con un’interrogazione scritta, chiedendo se tale norma – contenuta nell’articolo 122, comma 2, del Codice della strada, così come modificato dalla legge 177/2024 – non violi i principi fondamentali dell’UE.

La risposta della Commissione, firmata da Apostolos Tzitzikostas, chiarisce però che la questione ricade al momento nella competenza esclusiva degli Stati membri. “La non discriminazione è un principio fondamentale dell’Unione”, si legge nella replica, “ma la Carta dei diritti fondamentali si applica solo nell’attuazione del diritto dell’UE”. Poiché la normativa italiana non deriva da disposizioni comunitarie, bensì da scelte legislative nazionali, la Commissione non ha titolo per intervenire.

Secondo Bruxelles, la direttiva attualmente in vigore in materia di patenti di guida (2006/126/CE) lascia agli Stati membri la libertà di introdurre – o meno – sistemi di guida accompagnata. L’Italia ha scelto di regolarne l’applicazione, ma l’Unione europea non impone alcun obbligo in tal senso. Di conseguenza, la norma italiana non rientra nel campo di applicazione del diritto UE e non può essere valutata alla luce della Carta.

Tuttavia, lo scenario potrebbe cambiare nei prossimi anni. La Commissione ha infatti ricordato che, nel quadro dei negoziati sulla futura quarta direttiva sulla patente di guida, è stata accolta la proposta di istituire un sistema obbligatorio di guida accompagnata a livello europeo per la categoria B (auto), pur lasciando facoltativa l’introduzione per le categorie C e C1 (camion). Una misura che, se approvata in via definitiva, potrebbe favorire una maggiore armonizzazione delle regole in tutti gli Stati membri e, potenzialmente, porre un limite a discriminazioni basate su criteri anagrafici.

foto Al Gг da Pixabay.com