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Ora legale, l’abolizione resta in stallo.

Nonostante il forte sostegno popolare e l’approvazione del Parlamento europeo, l’abolizione del cambio d’ora stagionale in Europa è ancora bloccata.

È dal 2018, infatti, che l’Unione europea dibatte sull’abolizione del cambio d’ora stagionale, un tema che aveva acceso un interesse popolare senza precedenti. Più di 4,6 milioni di cittadini europei parteciparono a una consultazione pubblica voluta dalla Commissione, e ben l’84% si espresse a favore della fine del passaggio tra ora legale e ora solare.

Sulla base di questo risultato, la Commissione europea presentò una proposta che fu approvata dal Parlamento europeo nel 2019. L’idea era semplice: ogni Stato membro avrebbe dovuto scegliere se mantenere in modo permanente l’ora legale o quella solare, con una scadenza fissata inizialmente al 2021. Tuttavia, l’intesa tra i Paesi membri non è mai arrivata, e il provvedimento è finito nel limbo.

Ora, a quattro anni di distanza, una nuova interrogazione parlamentare chiede conto alla Commissione delle azioni (o mancate azioni) intraprese sul tema. A firmarla sono eurodeputati provenienti da quasi tutti i principali gruppi politici – PPE, S&D, Renew, ECR e The Left – a testimonianza della trasversalità della questione.

Deputati che hanno chiesto alla Commissione di riferire sui passi concreti dal 2021 per riaprire il dossier e se sia prevista una nuova proposta o un piano d’azione nel corso del 2025, e quali iniziative si intendano intraprendere per rispettare la volontà espressa chiaramente dai cittadini nella consultazione del 2018.

Finora, però, la Commissione non ha fornito segnali concreti di voler riattivare il processo.

foto Mabel Amber, who will one day da Pixabay.com