Oltre 80mila opere d’arte recuperate nel 2024.
Il 2024 si chiude con un bilancio straordinario per i Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale (TPC), che hanno recuperato oltre 80mila beni culturali sottratti illecitamente, per un valore stimato di quasi 130 milioni di euro. Un risultato che conferma l’efficacia dell’azione dell’Unità Specializzata dell’Arma, nata nel 1969 con la missione di difendere il patrimonio storico e artistico della Nazione, in linea con l’articolo 9 della Costituzione.
Accanto al recupero di beni autentici, i militari hanno anche sequestrato 2.804 opere contraffatte, il cui valore potenziale, se fossero state immesse sul mercato come originali, avrebbe superato i 310 milioni di euro. Si tratta in gran parte di falsi nel campo dell’arte contemporanea, ma anche di oggetti archeologici e antiquariali.
A supporto delle operazioni, una banca dati unica al mondo per estensione e storia, che raccoglie oltre 1,3 milioni di file relativi a opere da ricercare. Strumento chiave in molte delle indagini, è oggi affiancata dal sistema S.W.O.A.D.S., un innovativo software che utilizza l’intelligenza artificiale per monitorare il web, i social media e il deep web alla ricerca di beni culturali rubati. Solo nel 2024, questo strumento ha permesso di localizzare 63 opere trafugate.
Sul fronte repressivo, l’attività dei Carabinieri TPC ha portato alla denuncia di oltre 1.350 persone, all’arresto di due soggetti, alla scoperta di tre associazioni a delinquere specializzate e al sequestro di migliaia di beni. Tra questi, oltre 44mila reperti archeologici, 5.700 paleontologici e 30mila oggetti di natura antiquariale, archivistica e libraria.
L’azione dei militari si è intensificata anche sul piano preventivo, con controlli capillari nei musei, biblioteche, archivi, siti archeologici e mercati antiquariali, oltre al monitoraggio di quasi 700 siti web e oltre 5.400 beni venduti online.
Particolarmente significativa l’attività investigativa che ha portato alla riemersione della “Madonna del Melograno” – tempera su tavola attribuita a Pier Francesco Fiorentino e trafugata nel 1979 dalla pinacoteca civica di Gubbio – sequestrata a Imola nel corso di un’operazione condotta dal Nucleo TPC di Bologna. A Città della Pieve, invece, un’indagine sul traffico illecito di reperti etruschi ha consentito il recupero di un intero corredo funerario, urne, specchi in bronzo e manufatti in terracotta.
Il 2024 ha visto anche numerose restituzioni internazionali: ben 550 opere d’arte sono state riconsegnate a Paesi stranieri, tra cui Canada, Colombia, Ecuador, El Salvador, Guatemala, Iraq e Messico. Particolarmente simbolica la restituzione al Canada del celebre ritratto di Winston Churchill realizzato da Yousuf Karsh, trafugato da un hotel di Ottawa e recuperato in Italia.
Le operazioni oltre confine hanno inoltre permesso il rimpatrio di 882 beni culturali e un intero corredo funerario, spesso oggetto di esportazioni illecite o vendite fraudolente. Tra questi, spiccano vasi attici, statuette etrusche, teste in marmo di epoca romana e preziosi reperti in ambra.
Il Comando TPC ha inoltre rafforzato la propria vocazione formativa internazionale partecipando, nel 2024, a un’importante missione a Rio de Janeiro, nell’ambito del programma “I Caschi Blu della Cultura”, rivolto alla protezione del patrimonio in situazioni di emergenza. L’iniziativa ha coinvolto, oltre all’Italia, anche Brasile, Cile, Colombia e Paraguay, consolidando la rete di cooperazione tra istituzioni e forze di polizia specializzate.
Con oltre tre milioni di opere recuperate dal 1969 a oggi, il Comando Tutela Patrimonio Culturale si conferma un presidio di eccellenza internazionale nella difesa della memoria storica e artistica del Paese. E il 2024 ne è stata l’ennesima, imponente conferma.