Non Iscritti: “I governi nazionali e l’UE tollerano il tour fascista della Brigata Azov”.

Mentre l’UE ha aggiunto alla sua lista delle sanzioni i gruppi armati neonazisti russi, incorporati nell’esercito russo negli ultimi due anni, come il Gruppo di ricognizione, sabotaggio e assalto “Rusič”, i “nazisti ucraini” vengono trattati in modo molto diverso, con tolleranza e persino l’offerta di sostegno esplicito da parte delle istituzioni Ue.

A denunciare i soliti problemi di visus dell’Ue, sono stati gli eurodeputati del gruppo dei Non Iscritti, Lefteris Nikolaou-Alavanos e Kostas Papadakis, critici verso la tolleranza in ue del cosiddetto tour della Brigata Azov (fondato dal razzista ed ex parlamentare ucraino, Andrіj Bіlec’kyj, giunta in Ue per fare proselitismo: “I fascisti della Brigata Azov – unità militare ucraina con compiti militari e di polizia – stanno girando l’Europa per raccogliere fondi e reclutare “membri e volontari” ucraini che sono partiti per altri Paesi. Quattro membri di questa unità militare nazista, che fa parte delle forze armate ucraine, hanno programmato eventi in nove città europee in Polonia, Germania, Belgio, Paesi Bassi, Repubblica Ceca e Lituania, in meno di 15 giorni. Paesi i quali esecutivi nazionali hanno approvato o tollerato questo tour. Oltre al sostegno, ai finanziamenti e alle attrezzature che l’UE ha fornito alle unità militari naziste ucraine – proseguono i due eurodeputati – stiamo assistendo anche ad inaccettabili contributi ai collaborazionisti nazisti in altri Stati membri dell’UE, come l’Estonia, dove solo pochi giorni fa il Governo ha mostrato tolleranza nei confronti di una manifestazione di alcune decine di persone vestite con l’uniforme nazista della Wehrmacht”.

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In considerazione di ciò i due esponenti del gruppo NI hanno chiesto alla Commissione europea di riferire in merito alla condotta dei governi Ue che hanno ospitato il tour dei membri della Brigata Azov. Risposta, al momento, per la quale bisognerà attendere il prossimo pronunciamento dell’Esecutivo von der Leyen.

foto Christophe Licoppe, European Union, 2022 Copyright Source: EC – Audiovisual Service