Moldavia e Georgia, ombre sulle elezioni: Bruxelles esprime preoccupazione per ingerenze e irregolarità.
La Commissione Europea accende i riflettori sulle recenti tornate elettorali in Moldavia e Georgia, alla luce di gravi segnalazioni di irregolarità e presunte interferenze esterne. A sollevare il caso è stato l’eurodeputato Siegbert Frank Droese (gruppo ECR), che ha presentato un’interrogazione scritta alla Commissione chiedendo chiarimenti sul presunto coinvolgimento della Russia nelle elezioni moldave e sulle anomalie denunciate in Georgia.
Nella risposta firmata il 16 aprile 2025 dalla commissaria Kaja Kallas, l’Esecutivo europeo ha fornito un quadro dettagliato, riportando informazioni raccolte da fonti ufficiali e da osservatori internazionali.
In Moldavia, durante le elezioni presidenziali e il referendum costituzionale del 2024, le autorità locali hanno riferito di aver scoperto diffusi schemi di compravendita di voti. Sono state aperte decine di indagini, effettuate centinaia di perquisizioni e sequestrate ingenti somme di denaro contante. Anche i media locali hanno condotto inchieste autonome, contribuendo a fare luce su una presunta rete di corruzione elettorale. Le preoccupazioni sono state confermate dall’OSCE/ODIHR, che nelle sue prime valutazioni ha parlato di “prove credibili di interferenze dall’estero, incluso l’uso di incentivi economici illeciti per influenzare gli elettori”.
Non meno allarmante è il quadro tracciato in Georgia, dove l’OSCE ha denunciato gravi irregolarità durante le elezioni parlamentari del 2024. Nei suoi rapporti preliminari e finali, l’organizzazione ha messo in evidenza lacune nella legislazione elettorale, abuso delle risorse pubbliche, mancanza di indipendenza delle istituzioni e pressioni sugli elettori – inclusi dipendenti pubblici – fino a casi di intimidazione il giorno del voto e violazione del segreto elettorale. Tutti elementi che, secondo Bruxelles, hanno compromesso la libertà del voto e minato la fiducia dei cittadini nel processo democratico.
A peggiorare il bilancio, anche la gestione post-elettorale non è passata inosservata: la Commissione ha condannato l’uso della forza contro i manifestanti e l’insufficiente attenzione alle denunce di irregolarità, in aperta violazione degli standard internazionali e degli impegni assunti dalla Georgia in materia di diritti civili e libertà di assemblea.
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