Miliardi di euro in contanti trasferiti da banche europee alla Russia prima dell’invasione dell’Ucraina.
Miliardi di euro in contanti sarebbero stati inviati da banche dell’Unione Europea verso la Russia nei mesi immediatamente precedenti l’invasione su larga scala dell’Ucraina, avvenuta nel febbraio 2022. A rivelarlo è un’inchiesta congiunta dell’Organized Crime and Corruption Reporting Project (OCCRP) e del quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung, che punta il dito in particolare contro istituti bancari di Germania e Austria.
Tra i nomi emersi spicca quello di Deutsche Bank, che secondo l’inchiesta avrebbe trasferito oltre 2 miliardi di euro in contanti verso la Federazione Russa solo nel 2022. Le operazioni, stando alle ricostruzioni, sarebbero state motivate dalla domanda di rubli russi da parte di aziende occidentali, potenzialmente contribuendo a stabilizzare l’economia e la valuta di Mosca proprio mentre l’UE introduceva pesanti sanzioni contro il Cremlino.
La questione è approdata ora in sede istituzionale europea dove l’eurodeputato Tomáš Zdechovský (PPE) ha presentato un’interrogazione scritta alla Commissione europea per chiedere chiarimenti sull’accaduto e sulle eventuali falle nel sistema sanzionatorio dell’Unione.
Trasferimenti sui quali si attende il parere della Commissione von der Leyen circa la compatibilità o meno con il quadro sanzionatorio dell’UE e in merito all’elusione delle restrizioni finanziarie imposte da Bruxelles.
Un atto ispettivo, insomma, che solleva ulteriori interrogativi sull’efficacia del regime sanzionatorio europeo e sulle possibili responsabilità delle banche occidentali nella tenuta economica del sistema russo nei mesi più delicati del conflitto.
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