Metsola apre la plenaria di Strasburgo con un appello alla pace.
“Le parole e le idee, non le armi e non l’odio, devono plasmare il nostro dialogo”. Con queste parole la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola ha inaugurato la sessione plenaria del 6-9 ottobre a Strasburgo, invitando i deputati a una riflessione sul significato della violenza politica e della pace nel mondo.
Un intervento dai toni pacifisti, che segna un cambio di registro per la leader maltese, finora tra le voci più risolute nel chiedere all’Europa di inviare armi e carri armati a Kiev durante i mesi più intensi del conflitto in Ucraina.
Dalla retorica bellica alla diplomazia delle parole.
Fino a poco tempo fa Metsola era considerata una delle principali sostenitrici della linea dura contro Mosca, spingendo per un maggiore sostegno militare all’Ucraina “senza esitazioni”. Ora, invece, la presidente dell’Eurocamera sembra voler archiviare la stagione dei cannoni per abbracciare quella del dialogo.
Un riposizionamento che alcuni osservatori interpretano come una scelta politica dettata dal contesto europeo, dove cresce la fatica della guerra e si moltiplicano le pressioni per aprire spiragli diplomatici.
Germania unita da 35 anni: “Il coraggio della libertà”.
Durante la stessa sessione, Metsola ha ricordato l’anniversario della riunificazione tedesca, definendolo “un momento fondativo della storia europea” e simbolo della forza della libertà.
Alla presenza della presidente del Bundestag Julia Klöckner, Metsola ha invitato a riscoprire “lo spirito del 1990”, che dimostrò “ciò che la diplomazia e il coraggio politico possono ottenere”.
Omaggio a Jina Mahsa Amini e condanna della violenza politica.
La presidente ha poi commemorato i tre anni dalla morte di Jina Mahsa Amini, ricordando che la giovane donna iraniana divenne il simbolo del movimento “Donna, Vita, Libertà”, premiato nel 2023 con il Premio Sacharov.
“Questo Parlamento – ha dichiarato Metsola – è stato dalla parte giusta della storia, accanto a chi si batte contro la repressione”.
Ha inoltre condannato l’assassinio di Charlie Kirk, ucciso il mese scorso in un campus universitario, sottolineando la necessità di “ridurre la retorica divisiva e la demonizzazione degli avversari politici”. “La violenza non ha posto nella nostra società”, ha ribadito.
Solidarietà dopo la strage nella sinagoga di Manchester.
Un altro passaggio è stato dedicato all’attacco contro una sinagoga di Manchester avvenuto durante lo Yom Kippur, il giorno più sacro dell’anno ebraico. Metsola ha espresso la solidarietà del Parlamento europeo “contro ogni forma di antisemitismo, odio ed estremismo”, ricordando le vittime e la comunità colpita.
Sul Medio Oriente: “Serve un’alternativa alla guerra eterna”.
Nel secondo anniversario degli attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre 2023, la presidente ha espresso la speranza che il nuovo piano di pace in discussione possa “segnare una svolta storica” per porre fine a un conflitto “intergenerazionale di sangue e violenza. Esiste un’alternativa alla guerra perpetua – ha detto – e dobbiamo coglierla”.
Il minuto di silenzio e le richieste di revoca dell’immunità.
La plenaria si è aperta con un minuto di silenzio in memoria di tutte le vittime di violenza ricordate durante l’intervento.
Infine, Metsola ha annunciato la ricezione delle richieste di revoca dell’immunità parlamentare dei deputati polacchi Grzegorz Braun e Tomasz Buczek e del greco Nikos Pappas, rimandando le pratiche alla Commissione giuridica dell’Eurocamera.
Un cambio di tono che non passa inosservato.
Le parole di Roberta Metsola hanno suscitato reazioni contrastanti nell’emiciclo europeo. Da un lato l’apprezzamento per la nuova enfasi sulla pace e sul dialogo, dall’altro le critiche di chi le rimprovera di aver sostenuto in passato la linea militarista per calcolo politico.
Un segnale, forse, che i venti d’Europa stanno cambiando — e che anche tra le istituzioni comunitarie cresce la consapevolezza che la pace non si costruisce con i carri armati, ma con le idee.
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