Europa

L’UE alla prova del mandato d’arresto della CPI: “I Paesi possono autorizzare un corridoio aereo per Putin”.

La Commissione europea chiarisce che gli Stati membri dell’Unione possono, a titolo individuale, concedere deroghe al divieto di sorvolo imposto alla Russia.
“Spetta ai governi nazionali autorizzare eccezioni alla chiusura dello spazio aereo europeo”, ha spiegato un portavoce dell’esecutivo comunitario, confermando che ogni Paese dell’Ue può decidere autonomamente se aprire un corridoio aereo per permettere al presidente russo Vladimir Putin (destinatario di un mandato di arresto emesso dalla Corte Penale Internazionale) di raggiungere l’Ungheria, dove è previsto un incontro nella capitale Budapest con Donald Trump.

Divieto ancora in vigore, ma con margini di flessibilità. L’Ue rivede insomma le proprie “sanzioni”.

Bruxelles ha ribadito che il divieto di volo imposto ai velivoli russi “resta formalmente in vigore”. Tuttavia, la misura non si applica personalmente a Putin, che non figura tra le persone soggette a restrizioni di viaggio. La decisione di concedere o meno il permesso resta dunque una prerogativa esclusiva dei singoli governi europei. L’ennesimo capolavoro di doppiezza europea, insomma, è servito.

Cambia la narrazione europea verso la Russia. Merz: “Serve ora un piano di pace per l’Ucraina”.

Ora l’Ucraina ha bisogno di un piano di pace”. Con queste parole il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha commentato la conversazione telefonica avuta con il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy. Alla chiamata hanno partecipato anche Emmanuel Macron, Keir Starmer, il segretario generale della Nato Mark Rutte e i vertici dell’Unione europea, Antonio Costa e Ursula von der Leyen. Anche qui, i falchi europei, si riscoprono attenti verso la distensione con Mosca dopo anni di tentativi di portare l’Ue e la NATO verso la 3a Guerra Mondiale.

foto Kremlin.ru