“L’intervista edulcorata” ad Alessandra Todde: tra amnesie politiche e presunte trasparenze.
Continuano senza interruzione le narrazioni “edulcorate” del Governo regionale guidato (chissà per quanto ancora) dalla Governatrice Alessandra Todde. Oggi sul quotidiano La Nuova Sardegna, infatti, la presidente Todde,parlando di sanità, ha dichiarato che “sui medici di base negli ultimi anni è mancata la programmazione” e che “non si è ragionato sul fatto che tanti sarebbero andati in pensione”.
Dichiarazioni (poco) interessanti e disruptive considerando che che la governatrice sembri dimenticare un piccolo dettaglio: governa con forze politiche che, nel 2013, hanno di fatto bloccato lo scorrimento delle graduatorie per la medicina generale, con il risultato di aver spinto tantissimi/e giovani medici sardi ad emigrare in altre regioni italiane o all’estero o a rifugiarsi nella medicina privata. Presidente Todde! Ma è veramente così poco informata sulle scelte politiche adottate in passato dalla sua stessa coalizione? Sono lontani i tempi delle “cannonate” da campagna elettorale…
Non meno clamorosa la sua ammissione che sulla sanità “non è mai stato immaginato di poter fare miracoli”. E chi le dà torto! Tra le alzate di ingegno come la proposta dei “buoni servizi sanitari” — presentata senza alcuna delega dall’assessora al Lavoro — e il continuo caos nella governance delle aziende sanitarie locali, culminato con il recente commissariamento dei vertici regionali, l’unica parola che viene spontanea è continuità. In particolare, con quel passato fatto di lotizzazione politica della sanità sarda.
Non meno surreale un altro passaggio dell’intervista: quello sulla trasparenza del Governo Todde: “Noi facciamo le cose in trasparenza, pubblichiamo le delibere di giunta puntualmente, non c’è nulla di segreto”, afferma la Todde. Eppure, a distanza di settimane, non è ancora disponibile, per esempio, l’allegato della delibera N°40/15 del 30 luglio scorso. E potremmo citare decine di altri esempi: affidamenti diretti per murales, rifacimento di parchi auto e infissi agli amici e sostenitori dei consiglieri regionali. La differenza, insomma, non c’è rispetto al passato. Altro che speech urlati nel corso della XVI Legislatura dall’assessora che “oggi non si indigna più”…
Incongruenze e “toni rinnovati” emergono nel corso dell’intervista anche per quanto riguarda le impugnazioni delle leggi regionali da parte del Governo nazionale e il rapporto Stato-Regione. Se in campagna elettorale la Todde definiva Christian Solinas incapace, lanciando filippiche sulla mancanza di programmazione e i ritardi registrati per l’approvazione del Collegato, legge, va ricordato, che di norma si approva subito dopo il bilancio ad inizio anno, oggi, invece, la Governatrice ritiene “legittimo che il Governo impugni le leggi e che la Regione difenda le sue scelte” e che si ritardi l’approvazione della finanziaria regionale (approvata dopo diversi mesi di esercizio provvisorio). Coerenza… chi mai era costei?
Alla fine, resta un’unica certezza: l’attuale corso regionale è caratterizzato da scarsa sostanza e mancanza di visione e, spiace dirlo, anche da una scarsa incisività di una certa stampa locale, che, dall’alto della propria sostenibilità finanziaria — resa possibile solo grazie ai copiosi contributi pubblici — rende più tortuoso il percorso per i cittadini sardi, sempre più ostacolati nella comprensione dei reali movimenti della politica regionale.
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