L’importanza del programma Erasmus+ per i giovani di oggi.

Nel corso degli ultimi anni si sottolinea sempre meno il ruolo cruciale del programma europeo Erasmus+ a supporto della crescita personale e professionale dei giovani in Europa etichettato , talvolta, come programma inconsistente se non addirittura come un programma che sostiene ’’vacanze travestite da studio’’.

Ma è davvero così? Davvero il programma Erasmus non ha nessun impatto sui giovani d’oggi ed è solo una vacanza?

Secondo quanto riporta lo studio d’impatto, pubblicato dalla Commissione Europea lo scorso 20 maggio 2019, il programma Erasmus+ aumenta il successo degli studenti nella loro vita personale e professionale, rendendo inoltre più innovative le università.

Per Tibor Navracsics, Commissario per l’Istruzione, la cultura, i giovani e lo sport: “È straordinario come Erasmus+ consenta ai giovani di riuscire nel moderno mercato del lavoro e in una società più diversificata. Sono lieto di constatare che i laureati Erasmus+ si sentono più pronti ad affrontare nuove sfide, hanno migliori prospettive di carriera e sono più consapevoli dei benefici che l’UE apporta alla loro vita quotidiana. Allo stesso tempo, le università che partecipano a Erasmus+ non solo sono più internazionali, ma rispondono anche meglio alle esigenze del mondo del lavoro“.

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A supporto della validità del programma Erasmus+ è stata condotta una ricerca che ha coinvolto ben 77000 persone . In particolare sono stati intervistati 47000 studenti, 12000 laureati e 10000 persone con varie esperienze in ambito Erasmus+ . Da questa ricerca è emerso che l’80% circa degli studenti con un’esperienza di mobilità internazionale trova lavoro entro 3 mesi dal conseguimento del titolo; il 72% afferma di essere stato agevolato nella ricerca di una prima occupazione post lauream; il 40% degli studenti in mobilità per tirocinio presso un’azienda straniera si è visto offrire un contratto di lavoro da parte dell’impresa ospitante, mentre il 75% ha sviluppato uno spiccato spirito di autoimprenditorialità, sviluppando così capacità legate al mondo dell’impresa e del management.

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Da questi dati emerge con chiarezza che il programma Erasmus+ non può essere considerato una ‘’vacanza travestita da studio’’, ma bensì come una grossa opportunità che offre l’Unione Europea a tutti i giovani.

Infatti possiamo ritrovare questa opportunità anche a livello locale, grazie alle testimonianze di chi è stato volontario del Servizio Volontario Europeo come Antonio Martis e Luisa Zedda. Antonio è stato volontario in Portogallo presso l’organizzazione SYNERGIA e il progetto verteva sulla comunicazione e sull’inclusione sociale. Invece Luisa ha svolto il suo percorso come volontaria del Servizio Volontario Europeo nel 2008 in Slovenia.

Entrambi lavorano da anni presso l’associazione TDM 2000, una delle principali organizzazioni in ambito europeo nei settori della mobilità internazionale e della cittadinanza attiva.

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Simone Cuccu

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