L’impatto della parità euro-dollaro sul tasso di inflazione, Gentiloni: “USD bene rifugio”.
Il 13 luglio 2022 il tasso di cambio tra l’euro e il dollaro USA ha raggiunto la parità per la prima volta in 20 anni e, nelle ultime settimane l’euro è addirittura sceso sotto il rapporto di equivalenza. Una dinamica che non può che impattare sul tasso di inflazione nell’area euro, come ricordato dall’eurodeputato Francisco José Millán Mon del Partito Popolare Europeo: “La maggior parte dei prodotti energetici e delle materie prime sono scambiati in dollari USA sui mercati internazionali. Pertanto, la parità euro-dollaro potrebbe potenzialmente portare a un aumento dei prezzi dell’energia e mantenere l’inflazione a livelli insopportabilmente elevati nell’area dell’euro (8,6%)”.
Da qui la richiesta di chiarimenti all’Esecutivo von der Leyen: “Qual è la valutazione della Commissione del deprezzamento dell’euro e della sua parità con il dollaro e dell’impatto che ciò avrà sull’inflazione? Data la situazione attuale, intende la Commissione aggiornare la sua raccomandazione del 5 dicembre 2018 sul ruolo internazionale dell’euro nel settore energetico?”.
Per il Commissario europeo Paolo Gentiloni dalla fine di aprile 2022, il dollaro si è apprezzato rispetto all’euro di circa il 3-5%, confermando una una tendenza preesistente di apprezzamento del dollaro: “Il tasso di cambio dell’euro rispetto al
dollaro statunitense (USD) è principalmente una conseguenza della forza dell’USD. L’apprezzamento del dollaro riflette principalmente le prospettive di un rapido inasprimento della politica monetaria negli Stati Uniti. Inoltre, il contesto di elevata incertezza contribuisce di solito al rafforzamento dell’USD grazie al suo ruolo di bene rifugio”.
“Più di recente – ricorda l’esponente italiano della Commissione von der Leyen – l’ulteriore deprezzamento dell’euro ha rispecchiato le aspettative dei mercati circa l’indebolimento dell’attività economica nell’area dell’euro in presenza di un aumento dei rischi di approvvigionamento energetico. La situazione geopolitica e le difficoltà di approvvigionamento sembrano aver influenzato maggiormente l’andamento dell’inflazione nell’area dell’euro in misura maggiore rispetto ai tassi di cambio. Ad esempio, la Commissione ritiene che un deprezzamento dell’1% dell’euro nei confronti del dollaro USA faccia aumentare l’inflazione nell’area dell’euro (misurata dall’aumento annuo dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IAPC) di circa 0,1-0,2 punti percentuali. Data la situazione attuale, le raccomandazioni del 5 dicembre 2018 sul ruolo internazionale dell’euro nel settore energetico restano valide”.
foto © European Union 2021, Source EP, Foto Marc Dossman