L’Erasmus+ finanzia la diffusione della cultura “drag”. ECR: “Utilizzo fondi inappropriato”.

L’UE, attraverso il programma Erasmus+, finanzia la diffusione della cultura “drag”, come confermato dal finanziamento del progetto “DragTivism Jr”. Fondi pubblici europei, secondo gli eurodeputati/e del gruppo dei Conservatori e Riformisti europei*, il cui utilizzo è “inappropriato”, considerando che il progetto mira a “coinvolgere minori di età compresa tra i 14 e i 17 anni in attività che promuovono l’ideologia gender e l’attivismo LGBTQI+”.

Proposta progettuale, per i firmatari dell’interrogazione parlamentare, che “espone giovani vulnerabili a contenuti discutibili e che rischia anche di configurarsi come una forma di indottrinamento ideologico”.

“Questo tipo di iniziative, mascherate da progetti educativi, non tiene conto delle diverse sensibilità culturali e familiari degli Stati membri, né della necessità di proteggere i minori da ideologie e materiali inappropriati”, secondo gli esponenti del gruppo parlamentare.

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Dovuta, quindi, la richiesta alla Commissione europea sui controlli del processo di valutazione dei progetti finanziati dal programma Erasmus+ dalle varie agenzie nazionali e sulle garanzie sulla protezione dell’integrità e del benessere psicologico dei minori e dei giovani.


*Paolo Inselvini (ECR), Carlo Fidanza (ECR), Nicola Procaccini (ECR), Sergio Berlato (ECR), Stefano Cavedagna (ECR), Carlo Ciccioli (ECR), Alessandro Ciriani (ECR), Giovanni Crosetto (ECR), Elena Donazzan (ECR), Alberico Gambino (ECR), Chiara Gemma (ECR), Mario Mantovani (ECR), Denis Nesci (ECR), Michele Picaro (ECR), Daniele Polato (ECR), Francesco Torselli (ECR).

foto Nhat Nguyen da Pixabay.com