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Legge di Stabilità 2025: inizia la discussione in Consiglio regionale.

La discussione sulla Legge di Stabilità 2025 è ufficialmente iniziata oggi in Consiglio regionale. Dopo le formalità di rito, il primo intervento è stato affidato al consigliere Fausto Piga (FdI), che ha scelto di aprire il dibattito facendo un bilancio critico sull’operato della Giunta Todde, a un anno esatto dall’inizio del suo mandato.

Piga non ha nascosto le sue preoccupazioni, lamentando l’instabilità politica che aleggia sulla presidenza, con la minaccia di una possibile decadenza. “«”La legislatura potrebbe concludersi da un momento all’altro – ha sottolineato – e questo non fa bene a chi governa la Regione e a chi ci vive”. Piga ha anche criticato i numerosi ritardi nell’affrontare le emergenze dell’isola, in particolare nella sanità, nelle riforme e nella gestione delle risorse.

Anche Antonello Floris (FdI) ha espresso giudizi negativi sulla manovra finanziaria, evidenziando come, a suo avviso, la legge di stabilità non porterà cambiamenti significativi. “Quest’anno si è perso tempo con provvedimenti impugnati dal Governo, come quelli contro la speculazione energetica, e la riforma sanitaria che ha paralizzato il Consiglio – ha affermato Floris –. Al quarto mese di esercizio provvisorio, siamo ancora in alto mare”.

Apocalittici i cui interventi hanno poi lasciato spazio agli “integrati” del Campo largo. Tra essi Giuseppe Dessena (Avs) ha sottolineato l’impatto delle politiche commerciali internazionali sui settori economici sardi, evidenziando il rischio che i dazi possano avere effetti devastanti sull’agroalimentare. Nonostante i ritardi, Dessena ha apprezzato alcune scelte della manovra, come gli interventi a favore dei lavoratori precari, degli enti locali e contro lo spopolamento (quali?).

Al termine della discussione, sono intervenuti anche i consiglieri di Alleanza Sardegna e Udc, con Stefano Schirru che ha sollevato preoccupazioni per la mancanza di investimenti per lo sviluppo e Gigi Rubiu (FdI) che ha contestato l’assenza di risorse per settori strategici come i trasporti, la sanità e l’agricoltura.