Le nuove linee guida sulla trasparenza della pubblicità politica.
La Commissione europea ha pubblicato le linee guida per l’attuazione del Regolamento sulla trasparenza e il targeting della pubblicità politica, che entrerà pienamente in vigore nella giornata di oggi. Il documento fornisce indicazioni pratiche e spiegazioni dettagliate per aiutare partiti, candidati e fornitori di servizi pubblicitari a conformarsi alle nuove regole.
Come riconoscere e gestire la pubblicità politica.
Le linee guida offrono strumenti concreti per identificare una pubblicità politica e per adempiere agli obblighi di trasparenza previsti dal regolamento. Tra i punti chiave: la distinzione tra contenuti sponsorizzati e opinioni personali, la tracciabilità dei finanziamenti e la chiarezza sull’origine dei messaggi.
Il testo è pensato anche per supportare le autorità nazionali dei Paesi membri, chiamate a vigilare sul rispetto delle norme e ad assicurare uniformità di applicazione in tutta l’Unione.
Un regolamento per proteggere la democrazia e la libertà di informazione.
Il nuovo regolamento punta a rafforzare la trasparenza del dibattito politico e a garantire che i cittadini europei possano distinguere con chiarezza i messaggi politici a pagamento da quelli editoriali o personali.
Non introduce limiti alla libertà di espressione né vieta la pubblicità politica, ma impone standard comuni di trasparenza per tutti gli annunci, online e offline.
Dal 10 ottobre, ogni pubblicità politica dovrà essere etichettata come tale e accompagnata da informazioni di base: chi l’ha pagata, quanto è costata e se è rivolta a un pubblico specifico. L’obiettivo è permettere agli elettori di formarsi un’opinione consapevole e tutelare l’integrità dei processi elettorali.
Cooperazione tra Stati membri e nuovi strumenti di monitoraggio.
La Commissione collaborerà attivamente con i governi nazionali, gli operatori del settore e gli stakeholder per garantire un’applicazione efficace delle nuove regole.
Al centro del sistema ci sarà la Rete dei Punti di Contatto Nazionali, che fungerà da piattaforma di scambio di informazioni e buone pratiche tra Stati membri e istituzioni europee.
Inoltre, verrà istituito un Gruppo di esperti per monitorare l’applicazione del regolamento e raccogliere feedback concreti. Nel 2026, la Commissione organizzerà un dialogo di attuazione per valutare i primi risultati e migliorare ulteriormente l’efficacia delle norme.
Contesto: la sfida della trasparenza nell’era digitale.
La pubblicità politica è in forte crescita, sia nei media tradizionali (stampa, TV, radio) sia sulle piattaforme digitali e social. Il regolamento nasce dalla necessità di garantire ai cittadini maggiore chiarezza su chi finanzia i messaggi politici e su come questi vengono mirati al pubblico.
Non introduce vincoli sui contenuti né obblighi di monitoraggio per le piattaforme online, ma si basa su un sistema di autodichiarazione veritiera da parte degli inserzionisti.
Prevede, inoltre, specifiche norme per il targeting elettorale, volte a proteggere i diritti fondamentali dei cittadini quando vengono utilizzate tecniche di profilazione.
Foto di Paolo Giandotti – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica
